Effetto Stromboli: “Nessuno tsunami in Cilento”

Ortolani avverte: "Il rischio tsunami è concreto, necessario piano di sicurezza"

Di Luisa Monaco

CENTOLA. Il fenomeno segnalato in Cilento dopo l’eruzione dello Stromboli ha creato timori tra i residenti e i vacanzieri (leggi qui). Il mare nella baia del Buondormire, a Palinuro, si è improvvisamente ritirato, fino ad otto metri. Questo evento è stato preceduto da una piccola onda e dal ribollire dell’acqua. Molti hanno temuto si trattasse di uno tsunami.

Il geologo Franco Ortolani, senatore del Movimento 5 Stelle, torna sull’argomento ed esclude questa ipotesi. E’ comunque confermata la correlazione tra il fenomeno e lo Stromboli dove, come comunica l’INGV, “la stazione mareografica ha registrato una oscillazione di alcune decine di centimetri dell’acqua marina in corrispondenza delle esplosioni.

La possibilità che il Cilento subisca uno tsunami, però, è concreta ed anzi un fenomeno simile è già capitato nel 2012, seppur con lieve entità, a Marina di Camerota. Qualora si dovessero ripetere episodi simili come comportarsi? Al momento, evidenzia il senatore Ortolani, non esiste un piano per tutelare le popolazioni delle coste tirreniche.

Sul caso era stata anche presentata un’interrogazione. Secondo il parlamentare, “E’ socialmente doverosa una istituzionale valutazione sia in considerazione dei rilevanti, ultimi fenomeni eruttivi dei vulcani appartenenti all’arco insulare eoliano (Stromboli) che, soprattutto, in virtù della diffusa antropizzazione, affollamento e popolosità (specialmente nel periodo estivo, in quanto comuni turistici) dei territori rivieraschi, facilmente inondabili in quanto – per la maggior parte – ubicati a quote di pochi metri al di sopra del livello medio marino, quali, ad esempio, nel Cilento: Paestum, Agropoli, Casal Velino, Velia, Ascea Marina, Scario, Policastro, Capitello, Villammare, Sapri, e in Basilicata Maratea, in Calabria Marina di Tortora, Praia a Mare, Scalea etc.”.

“Non si tratta di fare allarmismo ma una corretta informazione visto che il problema tsunami esiste – dice il geologo – Inutile continuare a fare finta di niente come fatto dai governi che si sono succeduti dal 2002 fino al 4 marzo 2018. Prima di tutto una adeguata azione di informazione va realizzata nelle scuole e presso le associazioni di cittadini. Tutti devono sapere che se vedono un improvviso ritiro dell’acqua del mare devono immediatamente raggiungere l’entroterra in posizione il più in alto possibile”.

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