VALLO DELLA LUCANIA. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Clinica Cobellis per la rideterminazione dei detti di spesa. I fatti risalgono al 2011. In quell’anno la casa di cura di Vallo della Lucania aveva assorbito posti letto e personale della Casa di Cura Venosa (dichiarata fallita). A ciò, però, non sarebbe corrisposta l’attribuzione dei corrispondenti volumi prestazionali in sede di determinazione dei tetti di spesa per gli esercizi finanziari successivi.
Queste contestazioni, però, sono state respinte dalla Regione Campania la quale, su richiesta dell’Asl Salerno, disponeva che ““gli incrementi del limite di spesa 2011 della Casa di Cura Cobellis, devono intendersi finalizzati anche all’assorbimento dell’attività della ex Casa di Cura Venosa, intervenuto tra agosto e dicembre 2011; mentre, per l’esercizio 2012, in aggiunta al limite di spesa che sarà determinato all’esito del procedimento delineato nel punto precedente, il limite di spesa della Casa di Cura Cobellis può essere elevato ad € 10.000.000,00, a condizione che la Casa di Cura Cobellis accetti senza riserve il nuovo tetto di spesa 2011 e 2012, rinunciando a qualsiasi ulteriore pretesa, anche in ordine all’avvenuto assorbimento dell’attività della ex casa di cura Venosa”. L’appello della Clinica Cobellis, che si basava tra l’altro su una serie di vizi negli atti della Regione e dei relativi calcoli di spesa, è stato respinto e le spese compensate.
La vicenda della Cobellis rischia di avere conseguenze anche sui 30 lavoratori assorbiti a copertura dei 40 posti letto acquisti dopo la chiusura della Clinica Venosa. Il personale sanitario, infatti, nei giorni scorsi aveva avuto un incontro in Prefettura per chiedere certezze sul futuro lavorativo (leggi qui). Al termine del vertice l’Asl Salerno aveva annunciato la richiesta di apertura di un tavolo tecnico con la Regione.