“E’ tale l’imbarazzo dell’aula del Consiglio regionale quando si pronuncia il nome di Franco Alfieri che, contrariamente a quanto prevede il regolamento, non ci è stato consentito neppure di illustrare una questione urgente che lo riguarda. Alla luce dei retroscena che emergono dall’indagine per voto di scambio politico-mafioso in cui Alfieri è coinvolto in prima persona, questa mattina avremmo voluto porre un’evidente questione di opportunità politica relativa alla permanenza di questo signore nel ruolo di consigliere all’Agricoltura del Governatore, ruolo grazie al quale gestisce oltre 1 miliardo e 800 milioni di euro di fondi per i Piani di sviluppo rurale. Ma nell’aula intitolata a Giancarlo Siani, di fronte a un De Luca visibilmente imbarazzato forse anche per la presenza, inconsueta e ingiustificata, dello stesso Alfieri nell’area riservata agli ospiti, la presidente del Consiglio D’Amelio, interpretando alla bisogna il regolamento, non ci ha consentito neppure di argomentare le ragioni della questione portata in aula. Questione che è stata immediatamente bocciata anche con il voto degli esponenti di centrodestra, solidali con Alfieri per essere alcuni di loro al centro di delicate inchieste della magistratura”.
Così il consigliere regionale M5S Luigi Cirillo, che ha presentato in aula la questione urgente.
“Non ci fermeremo – prosegue Cirillo – e continueremo a chiedere con forza la rimozione di Franco Alfieri dal suo ruolo di consigliere all’Agricoltura. Non è possibile che un autentico tesoro sia amministrato da un uomo accusato di aver avuto rapporti con clan cilentani. Ad un sistema Alfieri fece riferimento anche lo stesso De Luca, quando lo definì “uno notoriamente clientelare”, facendogli guadagnare l’appellativo di re delle fritture di pesce” per le modalità con cui si guadagnerebbe la compiacenza degli elettori. E che, in occasione della sua recente elezione a sindaco di Capaccio-Paestum, venga festeggiato con un carosello di ambulanze a sirene spiegate su disposizione del gestore di fatto del servizio di mezzi di soccorso, fresco di condanna definitiva per estorsione di stampo mafioso. Alla luce di questo quadro complessivo, appare quanto meno inappropriato che Franco Alfieri possa continuare a ricoprire ruoli centrali nell’ambito della Regione, con funzioni di supporto alle decisioni della Presidenza”.