Vallo della Lucania: i detenuti in scena con Fratelli di Sangue

La regia dello spettacolo è firmata da Mirko Ferra

Di Redazione Infocilento

Domani 19 giugno, presso la Casa Circondariale di Vallo della Lucania, torna in scena Fratelli di Sangue di Enrico Bernard, autore, regista e drammaturgo. Lo spettacolo, per la regia di Mirko Ferra, sarà recitato dai detenuti. Il testo di Bernard, tratto dall’omonimo saggio del prof. Nicaso e di Nicola Gratteri, procuratore impegnato in prima linea nella lotta alla mafia, diventa così una vera e propria messa in scena teatrale.

Lo studio su Fratelli di sangue ha avuto inizio nel mese di febbraio del 2018 e ha coinvolto diversi gruppi di lavoro per più di un anno all’Interno del Penitenziario, in un vero e proprio percorso laboratoriale incentrato sulla legalità.

All’interno dell’Istituto , sul testo di Bernard sono stati realizzati  ben due reading-spettacolo e una registrazione radiofonica che nei prossimi mesi sarà trasmessa dalle varie emittenti.  

La scelta del testo non è stata casuale e si pone in linea con i vari percorsi teatrali tenuti in questi anni privilegiando un teatro contemporaneo e di riflessione e di rappresentazione del mondo interno ed esterno al carcere. In questo modo il teatro nell’Istituto vallese si è consolidato nel corso degli anni quale ponte tra il dentro e il fuori, concentrandosi sui temi del nostro tempo, non solo di natura socio-politica, ma anche esistenziale, facendo ricorso ai vari registri, comico e drammatico.

Il testo è incentrato sulla figura di un giornalista di provincia, quale alter ego dello stesso Nicaso, tra i massimi esperti di ndrangheta, che scrive e riporta coraggiosamente, collaborando con lo stesso  Gratteri, delle inchieste sulle presunte navi dei veleni affondate al largo del mediterraneo.

Nella finzione il personaggio comincia a narrare la sua passione per il giornalismo diretta all’incessante ricerca della verità, ostacolata dal clima di omertà che lo induce a desistere dalla ricerca sul campo  e ad accettare il ruolo di semplice “topo di redazione”.

La condizione del  giornalista si riflette anche in famiglia, costretto a difendersi dalle preoccupazioni della moglie e trova conforto solo nell’amico magistrato.

Da qui lo scontro tra il bene e il male, da uno parte chi cerca di strappare coraggiosamente i territori dalla malavita organizzata, dall’altra gli stessi malavitosi che nello spettacolo sfilano nel loro rito macabro della “pugiunta” il rito di affiliazione alla ndrangheta

Singolari gli interrogatori tra il magistrato e gli indagati che conducono a un finale aperto, volto a stimolare nello spettatore una personale valutazione critica.

Anche la scenografia, volutamente simbolica, riflette i significati del testo

Lo spettacolo è stato sostenuto dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vallo della Lucania e dalla Fondazione Grande Lucania. Il lavoro è stato fortemente coadiuvato dal personale educativo dell’Istituto Penitenziario e ha visto coinvolti lo stesso Bernard che ha avuto modo di incontrare personalmente il gruppo di lavoro.

Attiva anche la collaborazione di Federica Barrella, attrice vallese, impegnata nello spettacolo nel ruolo della moglie nonché collaboratrice al progetto e assistente di scena.

Di notevole rilievo l’interessamento della Prof.ssa Carmen Lucia  che da diversi anni è impegnata attivamente sul tema della legalità e della sua diffusione nel contesto territoriale.

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