AGROPOLI. Morto a cento metri dall’ospedale. Questo il destino di Francesco Bottiglieri, il tifoso brindisino deceduto dopo il ricovero al nosocomio di Eboli in seguito ad un malore accusato mentre assisteva ad una partita presso lo stadio Guariglia di Agropoli (leggi qui). Per quasi trenta minuti i sanitari del 118 hanno tentato di rianimarlo sul posto, sotto il sole cocente, benché fosse presente una struttura sanitaria a poca distanza. Ma l’ospedale di Agropoli è fuori dalla rete dell’emergenza, chiuso da un decreto regionale del 2010.
La riapertura di due anni fa ad opere della giunta regionale guidata da Vincenzo De Luca per i cittadini suona come una beffa. Il pronto soccorso c’è, ma mancano i reparti legati all’emergenza, le sale operatorie e tanti altri requisiti. Le ambulanze in caso di urgenza vanno altrove, ad Eboli nel caso di Bottiglieri, a circa 40 chilometri di distanza.
«Se l’ospedale fosse stato aperto il tifoso del Brindisi poteva salvarsi?». Questo l’interrogativo che in tanti continuano a porsi dalle ore successive alla tragedia e lo stesso interrogativo che riecheggia tra amici e familiari di quanti sono morti negli ultimi anni. Ecco perché dopo l’ennesimo decesso c’è chi ha deciso di avviare una petizione rivolta, questa volta, non alla Regione Campania ma al Ministro della Sanità, Giulia Grillo. L’iniziativa è di Loredana Laureana, a capo dell’associazione locale degli operatori turistici.
“Agropoli, la più grande cittadina del Cilento, ha un ospedale nuovo in posizione strategica che è stato chiuso per ragioni puramente politiche – spiega – Dalla data di chiusura sono morte già diverse persone, a pochi metri dall’ospedale”. Di qui l’appello alla riapertura.
L’Asl Salerno ha da tempo assicurato un potenziamento, ma fin ora troppo poco è stato fatto secondo le comunità locali che ora sperano in Castellabate, la cui amministrazione (a differenza di quella di Agropoli) si è rivolta al Tar per chiedere l’annullamento del Piano Ospedaliero (leggi qui). Ciò la dice lunga sulla grande sfiducia che vi è verso l’attuale amministrazione comunale agropolese ma soprattutto verso la Regione Campania.