CAPACCIO PAESTUM. Sindaco dei record o “re delle fritture di pesce”. Avvocato, 54 anni, per i suoi supporter è un politico di spessore, un politico di mestiere, tanto che è stato a lungo corteggiato da coloro che, a tutti i costi, hanno voluto la sua candidatura nella Città dei Templi. Benchè, inizialmente, respingesse l’idea. D’altronde, dopo essere stato per tre volte sindaco di Torchiara, suo paese d’origine, e per due volte sindaco di Agropoli, città nella quale era ed è riferimento del Partito Democratico, e poi assessore ai Lavori pubblici e consigliere provinciale, ambiva a cariche più prestigiose, in Regione e in Parlamento.
Ma per quanto riguarda la Regione, la candidatura fu solo sfiorata nel 2015 quando, sindaco in carica di Agropoli, per farsi dichiarare incompatibile e non dimettersi, evitando così il commissariamento del Comune, adottò un escamotage, contestando una multa che gli era stata notificata dalla polizia municipale dello stesso Comune che amministrava. La candidatura alla Regione alla fine sfumò.
Benchè fosse uomo di fiducia di Vincenzo De Luca (che successivamente lo avrebbe nominato consigliere all’agricoltura e capo della sua segreteria) venne ostacolata da altri esponenti del Pd. Tre anni dopo, nel 2018, Alfieri riuscì a conquistare un posto nelle liste per la candidatura alla Camera dei Deputati, me nel suo collegio arrivò terzo.
Il soprannome di “re delle fritture” ha origine da un episodio verificatosi durante una riunione del Pd, in vista del referendum del 2016, nel corso della quale il governatore Vincenzo De Luca ironizzò sul fatto che Alfieri, sindaco di un paese di mare, offrisse fritture di pesce ai suoi elettori. Una battuta dalla quale scaturì un’inchiesta su De Luca, accusato di istigazione al voto di scambio, che venne poi archiviata. Non è stato, invece, archiviato il soprannome rimasto ad Alfieri che, tuttavia, viene anche definito il “sindaco dei record”.
Nel 1988, quando a 23 anni, fu eletto per la prima volta sindaco di Torchiara, fu il più giovane sindaco d’Italia. Quando nel 2012 fu eletto per la seconda volta sindaco di Agropoli, ottenne il 90% dei consensi, risultando il più votato d’Italia.
Con la vittoria delle elezioni a Capaccio Paestum, centra un altro record ancora: assieme a Sgarbi, è l’unico ad essere stato eletto sindaco in tre Comuni diversi.
Un piccolo record è anche il numero di liste che è riuscito a mettere insieme per la sua candidatura a Capaccio Paestum: ben 8, numero che secondo persone a lui vicine considera come un portafortuna, con 128 candidati.