Milano: è originaria di Vallo della Lucania la bidella dei record

Ora che Elena Battagliese, 62 anni, va in pensione si renderà conto di che simbolo era diventata per il liceo classico milanese. Alle 7.30 tutte le mattine ha aperto i cancelli. Poi continuava la sua giornata da tuttofare. «Le faremo una grande festa in aula magna»

Di Ernesto Rocco

È originaria di Vallo della Lucania Elena Battagliese, bidella record a Milano Custode del liceo Carducci e delle sue memorie. Da 44 anni. Quarantaquattro-in-fila. Ora va in pensione. La sua storia raccontata qualche giorno fa dai media nazionali è arrivata all’attenzione dei cilentani e dei vallesi. Ad Elena i complimenti del sindaco Antonio Aloia e di tutti i suoi concittadini.

Ha iniziato a “lavorare” che faceva la quinta elementare, portata a Milano da una coppia che conosceva appena, e preso la terza media alle serali (perchè di giorno lei – ancora bambina – doveva curare un neonato). “Il mio sogno era stare sempre a scuola, peró. Continuare a studiare, veramente, ma questo non è stato possibile …”. E adesso che finisce? “Voglio iscrivermi all’università della terza età che c’è qui al Carducci, così resto nel mio ambiente – risponde senza esitazioni -. Ma anche fare l’abbonamento a San Siro e magari ricominciare a giocare a calcio, ero un terzino da paura. Che partite ci siamo fatti, all’intervallo, con i ragazzi …”.

E’ nata a Vallo più piccola di otto fratelli, e a dieci anni ha perso la mamma. “Mio padre si è rifatto una vita, gli altri di famiglia erano tutti maggiorenni e sposati. Io non dovevo pesare su nessuno. Mi hanno portato in piazza un giorno e presentato una coppia del paese, avevano un figlio neonato, si trasferivano a Milano e hanno chiesto di portarmi con loro, come baby sitter”. La racconta così, Elena, è stata, in fondo, una sorta di adozione.
A Milano ha finito la quinta elementare e poi frequentato le medie serali in piazzale Ascoli, dove adesso c’è il liceo Virgilio: di giorno curava – lei ancora bambina – il neonato figlio della nuova famiglia, e con il buio studiava. Usciva da scuola alle 22.30 e i genitori “adottivi” la riportavano sulla 500 in via Pacini, dove abitavano. “Il mio sogno era stare sempre a scuola. Continuare a studiare, veramente, ma questo non è stato possibile – sospira -. Allora mi sono messa in testa di fare domanda come bidella, appena avessi compiuto la maggiore età”. E così è stato. A 18 anni e un giorno ha cominciato e quella è diventata la sua casa, la sua vita.
Correva il 1975.

Custode del liceo e delle sue memorie, da 44 anni a questa parte. Ora va in pensione. “Tramiamo a sua insaputa, le faremo una grande festa di saluto in aula magna, ma diventa un problema – ride il preside del Carducci Andrea Di Mario -. Soltanto tra ex studenti ed ex professori, quelli che vogliono partecipare sono duecento. Poi ci sono i 1300 ragazzi e insegnanti attuali: dove li metteremo tutti ?”.

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