Cilento, istigazione alla corruzione: due funzionari ai domiciliari

Indagini partite da denuncia di un dipendente del comune di Pollica

Di Carmela Santi

Per Carmine Del Verme, Carmine Rosalia funzionari comunali a Torchiara e Cannalonga e Vincenzo Cammarota imprenditore, finiti in carcere a seguito della denunciata presenta dal funzionario dell’uffico tecnico di Pollica (leggi qui), Domenico Giannella il Gip del Tribunale di Vallo della Lucania ha disposto l’applicazione della meno gravosa misura degli arresti domiciliari.

Resta in carcere il quarto indagato, Terenzio Stabile, dell’ufficio tecnico di Castellabate.

La vicenda risale al 14 maggio scorso, quando i carabinieri di Vallo al comando del capitano Mennato Malgieri diedero esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vallo, nei confronti dell’imprenditore e dei funzionari pubblici, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di “istigazione alla corruzione”. In più incontri e telefonate: l’imprenditore di Casal Velino avrebbe tentato di convincere il funzionario comunale Giannella dietro pagamento di mazzette, affinché nominasse suoi “amici” quali commissari di gara per l’aggiudicazione dei lavori fognari nella cittadina cilentana. I provvedimenti furono eseguiti all’esito di una complessa indagine condotta dalla stazione dei carabinieri di Pollica guidata dal maresciallo Lorenzo Brogna, avviata a marzo.

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