La Cesta della Biodiversità fa tappa a Padula

L'appuntamento mercoledì 29 maggio

Di Antonella Guerra

Il Comitato dei Distretti Integrati Rurali ed in Rete continua il cammino di animazione territoriale facendo tappa oggi, 29 maggio, alle ore 20, a Padula, presso la Pizzeria Luna Rossa.

In questa occasione il progetto “La Cesta della Biodiversità”, che ha messo insieme prodotti di qualità, controllati e salutari, a supporto di un’economia rigenerativa delle Aree Interne e Protette, mostrerà le sue produzioni sotto l’aspetto della stagionalità.

Si parlerà dell’olio, degli aspetti culturali e colturali e di quanto sia importante il suo uso quotidiano per vivere meglio e in salute. Si racconterà del carciofo bianco del Tanagro, di pomodori e vino.

Realizzata attraverso un Gruppo Operativo di Innovazione (GOI), la Cesta della Biodiversità coinvolge oggi aziende ed operatori dell’area cilentana, amalfitana, e della Piana del Sele.

Si farà tappa fra i vari partner del GOI per meglio conoscere le problematiche – spiega Anna Pina Arcaro, presidente del Comitato dei Distretti Rurali – per continuare il confronto, per accrescere lo scambio fra territori, produttori e consumatori”.

Gli incontri a tema previsti coinvolgeranno inizialmente le aree interne, dove si hanno maggiori possibilità di scelta e riconoscimento del cibo sano e terapeutico; successivamente, si coinvolgeranno coinvolte le aree urbane e metropolitane

“Gli incontri a tema sono serate mirate a valorizzare le attività delle piccole aziende multifunzionali che ancora oggi sono autonome dal punto di vista dell’autosufficienza del cibo per la famiglia – dichiara Rosa Pepe, agronomo referente tecnico scientifico del GOI – e queste sono non soltanto un modello positivo per le aree interne, ma anche un esempio di attività sostenibili, soprattutto in questo momento critico per i problemi dovuti ai cambiamenti climatici. Le diversità colturali in azienda, compensano e tamponano e mitigano le azioni, in quanto se una coltura va male, si recupera con la successiva”.

Un progetto, quindi, che valorizza le eccellenze e promuove le buone pratiche sull’alimentazione, nel suo valore culturale ed identitario.

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