Giornata Mondiale della Biodiversità

L'intervista a Rosa Pepe

Di Antonella Guerra

Ogni anno, il 22 maggio, tutto il mondo celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per celebrare l’adozione della Convenzione sulla diversità biologica, un trattato internazionale, adottato nel 1992, per la salvaguardia della biodiversità.

Il tema di quest’anno “Our biodiversity, our food, our health” evidenzia lo stretto legame tra la natura, i suoi frutti e il nostro benessere psicofisico; un legame importante, ma sottile, messo sempre più a dura prova.

Ma che significato assume oggi la biodiversità? Lo abbiamo chiesto ad una esperta.

Referente della Biodiversità presso il CREA di Pontecagnano (SA), Rosa Pepe è anche referente tecnico scientifica del comitato promotore dei Distretti rurali e del GOI, “La Cesta della Biodiversità”.

“La biodiversità è alla base di ogni ecosistema – afferma Rosa Pepe – ed è pertanto un valore irrinunciabile. Negli ultimi anni – continua – la variabilità delle specie vegetali ed animali è diminuita, basti pensare che, della vasta categoria di specie vegetali, oggi l’uomo ne consuma solo 15. La variabilità delle coltivazioni e, quindi, del cibo si è molto ridotta. Le numerose e sempre nuove intolleranze ne sono una conseguenza”.

La ricerca scientifica e la sperimentazione giocano, allora, un ruolo chiave nella tutela e conservazione della biodiversità, ed il CREA, Centro di Ricerca per l’orticoltura, ne è protagonista.

“Come Centro di Ricerca – afferma – siamo impegnati nel recupero, nella valorizzazione e nell’utilizzo della biodiversità orticola, anche attraverso approcci genetici e biotecnologici avanzati per l’induzione e la selezione di nuova variabilità”.

Ed anche la Regione Campania supporta, con fondi e iniziative, la ricerca ed i progetti.

“Un’importante novità a riguardo – continua – è rappresentata dall’istituzione della figura dell’Agricoltore Custode, deputato, dopo gli Enti di ricerca, a custodire e divulgare le buone pratiche della biodiversità e delle tecniche di coltivazione delle varietà locali”.

E allora biodiversità significa anche rivitalizzazione dell’agricoltura, crescita e sviluppo.

La biodiversità, infatti, crea valore, rigenera e fortifica i territori, sostiene gli agricoltori, porta sulle nostre tavole cibo autentico.

“Il concetto di biodiversità è legato alle piccole realtà – afferma – lontane dalle industrie, e caratterizzate da antiche tradizioni e tecniche di coltivazione. E questa è una grande opportunità per il Cilento ed il suo patrimonio, scrigno di biodiversità. All’interno dei nostri laboratori del CREA conserviamo almeno 500 varietà di semi del territorio, stiamo procedendo alla distribuzione ai contadini, con risultati già eccellenti in alcune produzioni”, conclude Rosa Pepe.

Un sfida lunga, e a volte faticosa, ma che non manca mai di dare buoni frutti!

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