Il prossimo 22 maggio si rinnova una delle ricorrenze più sentite nel Cilento: quella dedicata a Sant’Elena. La festa religiosa dedicata alla patrona del paese si ripete anche il 18 agosto ed il 10 ottobre. Il 29 giugno, invece, in pellegrinaggio ci si reca in località Pruno presso la grotta dove la vergine morì.
Sant’Elena è nata proprio a Laurino, all’inizio del VI secolo. Da giovanissima si trasferì nella grotta presso Pruno, dove morì dopo 21 anni di vita eremitica nel 530. I suoi resti tornarono nel 1882 a Laurino, dove riposano custoditi nella Collegiata. Alla Patrona sono dedicate una cappella urbana che sorge vicino alla casa natìa (coperta con volta a botte con otto quadri dipinti sull’intonaco che racconto le principali gesta della Santa), una cappella rurale presso Gorgo-Nero e il santuario nella Grotta, oggi meta di pellegrinaggio. Quest’ultima è particolarmente suggestiva: nella parte sinistra dell’altare si vede l’antico sepolcro della Beata.
Una tradizione legata alla Santa è rappresentata dalle “fanoie”, che ogni domenica di maggio si accendono nei vari rioni dove vengono intonati canti in suo onore.
La leggenda narra che il corpo della Santa era conteso da due paesi: Laurino e Valle dell’Angelo. Per decidere, dunque, a quale dei due spettava, si presero due buoi: uno di Laurino e uno di Valle dell’Angelo. Gli animali che trasportavano il corpo della Santa, una volta arrivati al bivio tra Laurino e Valle dell’Angelo, dovevano incamminarsi o per una strada o per l’altra. I buoi scelsero quella che portava a Laurino: questo fu sufficiente a indicare che la “patria” della Santa si trovava proprio lì. Da allora la salma fu messa nella chiesa di Santa Maria Maggiore dove, ancora oggi, si può ammirare. In ricordo di questa laggenda durante la festività di maggio la processione per le vie del comune avviene con il corpo trasportato da due buoi.