Domenica scorsa, in una partita combattuta, l’Agropoli ha vinto per 3-2 sul Roseto l’andata delle semifinali nazionali dei play-off valevoli per il salto in Serie D. Il match ha avuto un sapore particolare per Giuliano Di Virgilio, attaccante della squadra foggiana, tornato nella cittadina cilentana a distanza di 26 anni. L’esperta punta, classe 1975, militava, in Serie D, con il Lucera, paese d’origine del calciatore, e nella stagione 1993/94 lasciò Agropoli con un 2-2 maturato al campo “Landolfi”. Abbiamo intercettato, per una battuta sulla gara di domenica, il centravanti che tra Serie D, Eccellenza e Promozione ha vestito le maglie di Lucera, Torremaggiore, Montidauni Gambatesa e Roseto, dove si è trasferito nel aluglio 2017.
“Innanzitutto ringrazio e faccio i complimenti alla società dell’Agropoli per l’accoglienza riservataci. In primis al mr che era in prima linea ad accoglierci con una stretta di mano, particolare non da poco.
Per quanto concerne la partita, a mio parere, si è assistito ad una parte di primo tempo di studio, con l’iniziativa del gioco ad appannaggio dei locali, come era nelle previsioni, anche se con timide trame in ampiezza che non hanno impensierito la nostra difesa. La partita –continua Di Virgilio-ha poi avuto una prima importante impennata di interesse con i gol, molto simili, che ha dapprima sorpreso noi e poi l’Agropoli su azioni d’angolo. Da quel momento, credo che i locali si siano spaventati ed abbiamo accusato il colpo, tanto da essere indotti a commettere errori tecnici che hanno favorito le ripartenze dei nostri avanti, giunti poi ad un paio di conclusioni insidiose. Il secondo tempo è ripartito sulla falsa riga del primo per poi avere una svolta con il gol di Melino grazie soprattutto alla scaltrezza di Bruno che, abile a mettere in atto una delle nostre prerogative, ossia la pressione, ha soffiato palla al loro centrale ed ha servito il compagno di reparto.
Determinanti, purtroppo per noi, sono stati i cambi messi in atto dal loro mr. I subentranti hanno dato linfa e vivacità ed ha favorito il loro immediato ritorno in partita con addirittura il sorpasso nei minuti finali. C’è il rammarico di non essere riusciti a “cristallizzare” il nostro secondo vantaggio”.
“Credo infatti che, se fossimo stati più lucidi nel gestire quel momento cruciale, avemmo potuto portare a casa un risultato sicuramente positivo. Dal possibile 3 a 2 per noi, con il diagonale a fil di palo di Tusiano, abbiamo subito il loro bel gol sul capovolgimento di fronte, in cui siamo stati comunque ingenui a non aver saputo tamponare, anche con un fallo, la loro avanzata. In definitiva credo che il pareggio, per quelle che sono state le occasioni prodotte da ambo le parti, fosse il risultato più giusto. Tuttavia, benché adesso abbiamo un solo risultato su cui puntare, siamo comunque molto fiduciosi sull’epilogo finale della sfida di ritorno, quanto meno non dobbiamo fare calcoli. E, sebbene sappiamo che a loro rientreranno degli uomini importanti, noi –chiude la punta– siamo tranquilli che invece rientriamo a casa, sul nostro campo, dove possono batterci solo “le pecore che ci pascolano giornalmente”.
E poi, l’Agropoli ha sempre tempo per onorare il suo blasone considerato i precedenti trascorsi in D, lasci a noi godere della prima volta”.