CAMEROTA. L’8 agosto del 2017, in piena stagione estiva, i carabinieri della stazione di Marina di Camerota effettuarono il sequestro delle aree demaniali di località Mingardo e Cala Del Cefalo. Ciò poiché si riteneva che le stesse fossero state occupate abusivamente da parte di privati; inoltre vennero contestai diversi abusi edilizi e attività non autorizzate.
L’apposizione dei sigilli in quelle aree, però, ha determinato non pochi problemi, soprattutto alle strutture balneare, ai villaggi turistici e agli utenti in generale.
In attesa che la giustizia faccia il suo corso, il Comune di Camerota prova a correre ai ripari sbloccando la situazione. Di qui la decisione dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mario Scarpitta, di affidare ad un legale l’incarico per chiedere la revoca delle misure cautelari.
In questo modo il Comune potrebbe rientrare in possesso delle aree di cui è proprietario e predisporre l’attivazione di parcheggi al servizio della fascia costiera.
A rallentare questo Iter, però, potrebbe essere il coinvolgimento di Antonietta Coraggio (il funzionario che seguiva il procedimento) nel blitz dei giorni scorsi.