Meeting del Mare 2019: Ecco gli ospiti del Cantiere Visivo “Spazio Fotografia”

Il Cantiere visivo raccoglie e accoglie i protagonisti di quella che più di un lavoro, forse è una vera e propria passione e un'arte da seguire, ovvero la fotografia.

Di Omar Domingo Manganelli

Il Meeting del Mare è una storia infinita. Ventitré anni di successo di pubblico, di incontri e scambi di vedute tra diverse generazioni, all’insegna della musica, del mare, ma anche di altri appuntamenti all’interno di un festival che, con gli anni è diventato il più importante contenitore per i giovani del sud Italia. È il caso del Cantiere Visivo, anch’esso ideato da Don Gianni Citro, in collaborazione con l’Associazione TerzoTropico e Witness Journal e che, ogni anno raccoglie e accoglie i protagonisti di quella che più di un lavoro, forse è una vera e propria passione e un’arte da seguire, ovvero la fotografia.

Con una dettagliata descrizione, l’organizzazione della famosa kermesse, ha fornito l’elenco degli ospiti per questa XXIII^ edizione all’interno dello “Spazio Fotografia”. Il primo è Alessandro Cinque, fotoreporter freelance italiano. Cinque, seguendo la sua passione, realizza reportage avviando collaborazioni con ONG (EMERGENCY, Amnesty International, COSPE) e viaggiando in diversi paesi. Sarà la volta poi di assistere al progetto fotografico di Silvia Landi che, sposta l’attenzione su un tema che è ancora troppo poco conosciuto come l’obesità. Landi è una fotografa documentarista che vive a Roma. Laureata in psicologia con un master in psicoterapia, la Landi attualmente sta lavorando a diversi progetti sul tema dell’obesità, della salute e del rapporto con il cibo, in Italia e all’estero come fotografa freelance e come consulente per alcune ONG italiane. Il terzo ospite annunciato è Filippo Massellani.

I suoi progetti si concentrano sulle contraddizioni sociali e sui temi del cambiamento e delle percezioni nella società contemporanea. Con una predisposizione acuta per l’ironia e un talento naturale per rivelare strati nascosti, unisce sottilmente la fotografia documentaria e di strada con uno stile contemporaneo fresco. I suoi lavori gli hanno conferito il premio Guercino per la fotografia e sono stati citati in altri concorsi come il Premio Iceberg per i reportage. È stato pubblicato sulle migliori riviste italiane ed internazionali (tra cui il New York Times, l’International Herald Tribune, M le Magazine du Monde, Vanity Fair internazionale, Vice….). Carmen Sigillo sarà la quarta ospite. Avvocato civilista. Tanto del suo tempo libero lo dedica alla fotografia, sua principale passione. Propone il suo primo progetto fotografico che è già un buon inizio: Born in Italy. Quando aveva 12 anni, era lei ad usare la reflex del padre che lui stesso aveva acquistato ma tenendola stipata in un armadio. A 16-17 anni si appassiona di musica e poi collaborando con Il Roma e Radio Club 91, a 19 anni è giornalista pubblicista. Quando passa al digitale, si dedica ai concerti conciliando le sue passioni: fotografia e musica. Realizza immagini di spettacolo prevalentemente in bianconero azzerando la distrazione delle luci di scena stracolorate affinché l’occhio osservi il contenuto puro degli scatti.

L’ultimo ospite annunciato per lo Spazio Fotografia è Gianluca Uda. Il suo reportage è un’immersione nelle baraccopoli di Nairobi, capitale del Kenya. Alcolismo, povertà, condizioni igieniche quasi inesistenti e malattie sono i temi ricorrenti nelle fotografie di questo lavoro. Nel 2008 cominciano i viaggi all’estero di Gianluca Uda, autentico giramondo. I suoi lavori trovano traccia in Tanzania nella piccola cittadina d’Iringa in una casa famiglia con dei bambini. L’esperienza lo farà innamorare dell’Africa e del suo popolo, pieno di contraddizioni e cultura. Poi nel 2009 si sposta in Bolivia, finito il servizio come casco bianco, Uda vivrà una missione di un anno in Bangladesh. La cultura bengalese lo avvolgerà e così decide di partire per una nuova missione umanitaria nello stato dello Sri Lanka. Dal 2011 fino al 2013 lavora in Kenya come cooperante con l’organizzazione non governativa L’Africa Chiama. Dopo l’esperienza africana, Gianluca Uda si trasferisce in Ecuador dove vivrà per più di due anni. Attualmente Uda vive in Brasile.

Non resta che attendere l’inizio di questa XXIII^ edizione per assistere alle mostre fotografiche e partecipare ai convegni con i protagonisti, mentre dall’organizzazione con una chiosa ironica, fanno sapere che le emozioni da vivere saranno così tante che, chi parteciperà all’evento, dovrà portare con sè i “carrelli della spesa”.

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