San Giovanni a Piro: presentata la “stagione culturale 2019”

Nascerà anche una mostra permanente dal titolo "Centomila anni prima di Scario"

Di Anna Maria Maiorano

San Giovanni a Piro presenta le novità della stagione culturale 2019. Questa mattina a Bosco la conferenza stampa alla presenza del sindaco Ferdinando Palazzo, del vicesindaco Pasquale Sorrentino e dell’avvocato Franco Maldonato, coordinatore del Polo Museale. Presenti anche rappresentanti delle associazioni, stakeholder e operatori.

San Giovanni a Piro punta a promuovere sempre di più il territorio e ad ampliare l’offerta turistica. Tra le iniziative, infatti, vi sarà l’attivazione di infopoint gestiti dalla Pro Loco e di un front office permanente a Scario, per accogliere ed informare i turisti. Nell’ambito di queste iniziative un ruolo importante lo avrà l’associazione Contro Luce, che si occuperà di formare giovani guide che dovranno accompagnare i gruppi che giungono in visita nel centro cilentano.

La più importante novità, però, è rappresentata dal nascente polo museale che comprenderà la Casa e il Museo José Ortega a Bosco, il Santuario di Pietrasanta, il Cenobio Basiliano e soprattutto l’Antiquarium di Scario che tornerà fruibile al pubblico ma con delle sostanziali differenze rispetto al passato. Sarà sostituito da un “Museo del Paleolitico” con una sede più vicina al mare che sta per essere individuata. Prevista una mostra permanente intitolata “Centomila anni prima di Scario”. Essa ospiterà riproduzioni della paleosuperficie della spiaggia della Costa della Masseta “Riparo della Molara” o “del Molare”; una serie di pannelli in cui sono illustrati i dati archeologici dell’area scavo, un ricco e interessante corredo iconografico; i calchi dei reperti di due distinte strutture di abitato dell’uomo preistorico, rinvenuti corredati da manufatti litici residui di cibo, ossa di animali ed una mandibola attribuita ad un bambino dell’epoca neanderthaliana. Quest’ultimo è un reperto di grande rilevanza scientifica in ambito internazionale.

Ma non finisce qui: l’Università di Siena, infatti, è disposta a cedere per l’esposizione museale circa 200 reperti, a patto che il Comune di San Giovanni a Piro riesca a garantire standard minimi di sicurezza. Per questo il comune sta individuando il luogo adatto per il museo che non resterà nella vecchia sede dell’Antiquarium, attualmente non rispondente agli standard richiesti.

Un lavoro importante attende il Comune che per riuscire a mettere su questo museo dovrà anche far fronte ad uno sforzo economico non indifferente. In tal senso importante sarà anche il ruolo dei cittadini che potranno far pervenire le loro offerte in maniera volontaria, in modo tale da contribuire a recuperare e mettere in mostra la storia di Scario.

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