ASCEA. Era prevista per lo scorso 7 maggio la prima udienza del processo relativo al concorso per l’assunzione dei vigili urbani di Ascea, tenutosi nel 2015. Tra gli indagati il sindaco Pietro D’Angiolillo, ma anche altri membri della giunta e della commissione del concorso. L’avvio del procedimento, però, è slittato a causa di omesse notifiche.
Il concorso per vigili urbani
Il concorso per vigili urbani nel mirino della magistratura si è svolto nel maggio del 2015 ed era diretto all’assunzione di due agenti di polizia locale e alla formazione di una graduatoria di 30 idonei, dalla quale attingere per le assunzioni stagionali.
Il 2 maggio, alla prova selettiva, i primi malumori: la commissione esaminatrice, infatti, secondo le accuse, si presentò in ritardo e propose di rinviare l’esame: ciò scatenò le proteste dei concorrenti, tanto che dovettero intervenire i carabinieri.
La prima prova, poi, si svolse il 21 maggio ed è in questo contesto che sarebbero emerse le irregolarità contestate da alcuni partecipanti, ovvero la violazione del principio dell’anonimato. Il concorso comunque andò avanti fino a quando non venne annullato dal Tar.
Ora era atteso l’avvio del procedimento penale. Il giudice nella prima udienza avrebbe dovuto decidere sui rinvii a giudizio degli indagati. Una vicenda sotto i riflettori considerato che i cittadini di Ascea tra poco meno di venti giorni saranno chiamati alle urne per eleggere il sindaco e rinnovare il consiglio comunale.