Prosegue la polemica tra il consigliere comunale di Vibonati, Gerardo Di Giacomo e l’amministrazione comunale. Il botta e risposta riguarda la scelta degli scrutatori: Di Giacomo chiedeva si facesse ricorso al sorteggio, la maggioranza, invece, ha attuato – come previsto dalla normativa – la nomina diretta.
La replica del Comune (leggi qui), non è piaciuta al consigliere comunale che incalza: “Ancora una volta si perpetra il tentativo di difendere una decisione che ha determinato una gravissima lesione del diritto alla legittima partecipazione di tutti i cittadini alla nomina di scrutatore. La maggioranza del comune di Vibonati attraverso una nota ha ripreso un articolo dal sole 24 ore datato, per giustificare una scelta che ha creato una evidente disparità di trattamento”, accusa.
Di Giacomo ricorda che non esiste alcuna “preclusione all’utilizzo del metodo del sorteggio per la nomina degli scrutatori. In altri termini è assolutamente possibile utilizzare il sorteggio dei nominativi iscritti all’albo, come chiarito anche da diverse risposte a quesiti fornite dal Ministero dell’Interno o uffici periferici. In buona sostanza i pareri hanno evidenziato la possibilità di ricorrere al sorteggio dall’elenco dei nominativi degli scrutatori iscritti all’albo comunale, che una volta sorteggiati vanno votati dalla commissione all’unanimità. E’ chiaro che è solo e soltanto una volontà-decisione della commissione utilizzare, nel senso detto, il metodo del sorteggio. Però, nonostante le ripetute sollecitazioni ed esortazioni fatte ai restanti componenti della commissione ad adottare il sorteggio nel senso indicato, hanno deciso di nominarsi direttamente i nominativi degli scrutatori. A dimostrazione di quanto detto vi è la prova che diverse commissioni elettorali, se non la maggior parte , proprio in ossequio e rispetto del criterio della trasparenza e del diritto alla partecipazione di tutti alla procedura di nomina, hanno deciso di ricorrere al metodo del sorteggio per indicare i nominativi degli scrutatori. Quindi tentativo non andato a buon fine e decisione indifendibile”.
Rievocata la normativa, Di Giacomo sottolinea come “non sia legittimo imporre ai componenti della Commissione elettorale comunale l’effettuazione del sorteggio ai fini della designazione degli scrutatori, proprio perché tale scelta è stata chiaramente rimessa dal legislatore alla discrezionalità dei componenti la Commissione stessa”.