Intervista a Piera Lombardi cantautrice Cilentana

I racconti nei testi delle sue canzoni, un' analisi disincantata del territorio e la possibilità di vivere di musica dopo tanta gavetta

Di Talia Mottola

Tante le cose che, a prima vista, ti lasciano a bocca aperta nel nostro Territorio: Natura, borghi, paesaggi ed architettura. La stessa cosa che ti capita quando per la prima volta ascolti Piera Lombardi cantare dal vivo la sua “Cilentana“. In occasione della prima tappa del suo Tour 2019, ad Atena Lucana, per la Fiera della Tipicità, abbiamo intervistato la cantautrice cilentana.

Ciao Piera! Quando hai preso per la prima volta la chitarra in mano ed hai iniziato a cantare e a comporre? Cantare e respirare, per me, è la stessa identica cosa, fa parte del mio essere praticamente da sempre ed è il modo mio di comunicare più totalizzante. Ho sempre saputo che avrei cantato, l’ho voluto e desiderato e, con enormi sacrifici e tante rinunce, l’ho realizzato. Nella mia vita ho cantato di tutto e nelle più disparate circostanze, gavetta gavetta e ancora gavetta che a tutt’oggi , per indole e carattere, non smetto di fare. Ogni giorno è buono per imparare qualcosa, per migliorarsi, per crescere e poi fare della musica la propria professione. Mi piace comporre e cantare le mie canzoni in ugual misura di quando interpreto le cose altrui , che scelgo al primo ascolto: se mi prende alla pancia la canto, altrimenti no.

Nei tuoi inediti cosa o di chi racconti? Te ne racconto alcune Le mie canzoni raccontano di persone e, dunque di sentimenti: rabbia, amore, ribellione, riscatto, malinconia. Terronia è la mia canzone più ironica e amara, ma fortemente orgogliosa. È un dialogo tra me, terrona, e una “non terrona”; racconto di quanto spietato sia ancora il pregiudizio che ci accompagna, in quanto meridionali . Nonostante quello che vogliono farci credere c’è molto da lavorare! Tali pregiudizi, chi ha il dovere e il potere di cambiare le cose e non lo fa, chi sottovaluta la necessità di fare la propria parte quotidianamente, chi non ha morale e senso della giustizia, li alimenta pericolosamente. Credo che l’autocritica sia necessaria perchè sintomo di maturità, di crescita, di vera libertà così da poter capire e rimediare a tanti errori, per costruire una nuova coscienza sociale, per un vero riscatto in cui ad emergere sia solo la bellezza e l’unicità della nostra gente, della mia gente. La mia canzone si conclude così: ” della tua offesa ne faccio virtù “. Ecco, questo è il messaggio, questo il grande orgoglio! “E vao a cercà fortuna“ è il racconto del distacco forzato dalla propria terra che migliaia di nostri conterranei hanno affrontato negli anni : dall’unità d’Italia fino ad oggi non è cambiato molto, l’emorragia continua. I paesini del nostro Cilento sono sempre più vuoti, sempre più silenziosi. In questa canzone ho voluto parlare di emigrazione attraverso una storia d’amore e mi è capitato di vedere gli occhi lucidi di molti che , ascoltandola , hanno rivissuto la propria di storia. Emozionante ! “Tiritituppitì” è una tarantella d’amore, mi piace pensarla così. Un sentimento è come la furia della tempesta, la delicatezza di una rosa che si apre al mattino, la trasparenza di una sorgente. Va lasciato libero, va curato e rispettato, protetto da chi ne viene travolto. Se non è così, che c’entra con l’amore? Vivi di musica? E lo fai vivendo in Cilento? Si. Ho abbracciato la musica a 360 gradi quando sono approdata casualmente al Tva Studio di Tonino Valletta, che poi è diventato il mio produttore. Mi si è aperto un mondo professionale che fino ad allora avevo solo immaginato, una realtà che ti permette di affinare la conoscenza di tutto quello che gravita intorno a questa magia chiamata musica: dalla stesura di un’idea alla registrazione, alla percezione di un suono bello da un brutto suono, all’uso di macchine professionalmente al top! Sono stata fortunata. Scegliere di vivere di musica è un atto rivoluzionario. Per una donna poi, spesso è ancora più difficile. Vivo e lavoro nella mia terra che mi da e mi ha dato tantissimo durante tutto il mio percorso artistico ma i concerti mi hanno portato tantissime volte all’estero, travolgendo la mia vita con esperienze, incontri e confronti che mi hanno arricchita, come persona e come artista. Una delle cose che non mi stancherò mai di cercare è il confronto. La chiusura mentale, i limiti, i confini non fanno per me, sono il contrario esatto del senso stesso della musica.

Vuoi farmi una fotografia del Cilento oggi? Quali le prospettive per questa Terra? La mia è una terra incredibilmente bella, ha delle potenzialità enormi sotto tutti i punti di vista, le ha sempre avute e oggi, con a disposizione la velocità e l’immediatezza del web, ancora di più. Potrebbe volare alto, altissimo pur mantenendo la sua unicità e invece… Io sono un po’ disincantata, onestamente, perché non riesco a cogliere ancora la vera volontà di emergere, di esserci da parte di un territorio così splendidamente diverso e contraddittorio. Ci sono tante iniziative lodevoli ma spesso, pubblico e privato viaggiano su binari non dico opposti, di più. Anzi, partono proprio da stazioni diverse! Tanta confusione, tanta approssimazione, tanta incompetenza. Tante risorse economiche dilapidate e tanti privati lasciati a combattere da soli. Risultato: progetti che niente lasciano qui, privati sempre più in difficoltà e un territorio che demograficamente sta morendo.. È assurdo. Io sostengo fortemente tutti coloro che, con le proprie forze, a piccoli passi e con grande entusiasmo e dignità dimostrano l’amore puro e viscerale per questa terra mettendo in gioco ogni cosa in loro potere ma capisco perché lo vivo in prima persona , quanto sia difficile resistere e quanto è facile, ad un certo punto, mollare. Ormai la frase “promozione del territorio “ è diventata un clichè urticante e abusato che mette sullo stesso piano validissimi progetti e pantomime imbarazzanti prive di contenuti culturali inerenti al territorio. Questo fa male al Cilento, ne da un’idea sbagliata e, come si sa, non c’è peggiore pubblicità di una cattiva pubblicità. In tutti i campi. Forse un pizzico di arroganza in meno ci potrebbe aiutare e tanta umiltà e desiderio di confronto con il resto del mondo, ancora di più. Ognuno dovrebbe fare quello che sa fare. Meno approssimati, più professionisti, ognuno nel suo campo e tanto coraggio per osare .

Quando penso a te mi piace paragonarti a Rosa Balestrieri, ti ci rivedi? Mamma mia che bel complimento mi hai fatto!! La mitica Rosa della quale canto, immeritatamente, alcune meravigliose canzoni. Rosa Balistreri è stata una donna incredibile e un’artista unica, la sua voce forte, graffiante, viscerale te la fa vedere la Sicilia, basta chiudere gli occhi. È lì, tutto nel timbro della sua voce. Ti ringrazio tanto per il paragone, mi lusinga veramente e mi onora.

Il 16 maggio sarai ad Atena Lucana, inizi ufficialmente il tuo tour? Novità per questo 2019? Progetti in cantiere? Atena Lucana è la tappa zero di questo 2019 che ci vedrà in giro con tanti concerti, quello che ci piace fare di più . Il contatto con la gente è insostituibile. Per le novità dovrai aspettare, da buona “ terrona “ sono un po’ scaramantica …

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