Il prossimo 8 maggio molti comuni celebreranno San Michele Arcangelo. Si tratta di una festività molto sentita sul territorio, anche se le date della solennità possono variare.
ASCEA. Nella piccola frazione di Terradura vi è la cappella intitolata al Santo. Profonda devozione è espressa dagli abitanti della frazione collinare.
CASAL VELINO. Nella frazione di Acquavella è presente una chiesa consacrata al santo. Importante è la festività legata al suo culto.
CASELLE IN PITTARI. Qui non troviamo un luogo di culto costruito dall’uomo, bensì due anfratti nella roccia, due grotte nel monte che porta il nome di San Michele.
LAUREANA CILENTO. Famoso è il convento di San Michele che oggi ospita ritiri spirituali, convegni e concerti. L’intitolazione del convento al Santo viene dall’omonima cappella situata poco distante.
PERTOSA. Le grotte non hanno di sicuro bisogno di presentazioni, basta solo dire che sono anche dette “grotte dell’Angelo”. Nei pressi dell’ingresso è presente una nicchi che contiene una raffigurazione del Santo.
RUTINO. Il centro cilentano che più di tutti tiene a San Michele Arcangelo. I festeggiamenti in onore del Santo durano una settimana e culminano con la rappresentazione, la seconda domenica di maggio, del Volo dell’Angelo. Un bambino, che rappresenta l’Angelo, viene legato ad un solido cavo d’acciaio per simulare un volo. L’angelo combatte col diavolo e lo sconfigge. Il tutto è contenuto in questa rappresentazione la cui tradizione è antichissima.
SALA CONSILINA. In pellegrinaggio, la statua che raffigura San Michele Arcangelo è portata al Santuario. Lì vi rimane fino a settembre quando, dopo varie tradizione e vari rituali, si svolgono i festeggiamenti solenni.
SANT’ANGELO A FASANELLA. Anche qui troviamo un luogo di culto costruito in una grotta. Di grande interesse storico – archeologico sembra che la grotta sia stata abitata in età preistorica. In età relativamente moderna è stata trasformata in luogo sacro.
VALLE DELL’ANGELO. Altro luogo di culto in una grotta. In questo caso c’è una leggenda. Alcuni pastori trovarono rifugio nella grotta ma il maltempo non accennava a placarsi. Una volta affidatisi al Santo, il temporale cessò e i pastorelli poterono rientrare a casa.