Lo stato delle casse dell’Ente? Per il sindaco di Agropoli, Adamo Coppola, è buono. Il primo cittadino ha voluto replicare al consigliere di minoranza Consolato Caccamo il quale aveva evidenziato criticità e preoccupazione per la situazione finanziaria (leggi qui). “Dal 2016 per poter far fronte ai pagamenti si è dovuto ricorrere all’anticipazione di Tesoreria – spiega Coppola – La difficoltà di riscossione dei tributi, come quella di cassa, è comune a molti Enti ed in alcuni casi, come a Roma, è peggiore di altri. Per quanto riguarda il nostro Comune è una situazione arcinota e in parte voluta: la crisi ha portato numerosi cittadini a non poter pagare e l’Ente ha dato loro la possibilità di poter far fede agli impegni dandogli tempo. Nel contempo però i pagamenti ai fornitori li abbiamo fatti entro 60-90 giorni, come previsto dalla legge. E quindi è normale che si sia creata una discrepanza. L’ingresso di una società di riscossione è funzionale, ora, ad un recupero più veloce, per non rischiare che molti dei provvedimenti vadano in prescrizione, ma sempre dando ai cittadini modo di poter pagare, usufruendo dei diversi provvedimenti agevolativi approvati”.
Il sindaco Coppola parla anche delle relazioni dei revisori dei conti: “dal 2016 eravamo in anticipazione ma non corrisponde al vero che dal 2017 al 2018 c’è stato un meno 8 milioni di euro. Nel 2016 eravamo a 4.913.000 euro; nel 2017 a 7.053.000 euro; nel 2018 a 7.332.000 euro. Il dato del 2017 e del 2018 dimostra un rallentamento, la situazione si è assestata, con il manifestarsi delle entrate. Contestualmente, sono diminuiti i debiti commerciali (residui passivi, ovvero l’Ente ha provveduto al pagamento ai fornitori)”.
“Per la questione mutui – prosegue Coppola – l’Ente non ha utilizzato tutta la capacità di indebitamento. Potremmo sfruttare almeno ulteriori 20milioni di euro. Con le precedenti amministrazioni, si è attuato un programma che nei primi 10 anni era finalizzato a dotare la città di importanti e necessarie opere pubbliche. L’attuale Amministrazione sta cercando di valorizzare al massimo le opere realizzate e i servizi. La rinegoziazione, invece, contrariamente a quanto afferma il consigliere, è stata necessaria per ottenere una riduzione dei tassi di interesse applicati in partenza dalla Cassa depositi e prestiti, allineandoli ai tassi medi attualmente applicati”. Il sindaco di Agropoli parla poi della spesa del personale: “una figura apicale del Comune di Agropoli percepisce uno stipendio netto pari a poco più di 2.000 euro. La cifra delle spese legali impropriamente viene attribuita ai soli costi per i legali. L’importo in questione è invece relativo alle spese inerenti il contenzioso in generale dell’Ente e sono comprensive pertanto di transazioni, risarcimento danni e solo in parte ai costi per gli avvocati. Per le spese telefoniche, le schede sono disponibili per i vigili urbani, i capi area (che devono essere reperibili anche oltre l’orario normale di lavoro) e i reperibili. Facendo un calcolo, quella spesa di 3.500 euro, ripartita viene 10 euro a dipendente, ma sono necessari per un buon funzionamento dell’Ente”.