La Fee oggi assegnerà le Bandiere blu. Grande protagonista il Cilento che dovrebbe ottenere 13 vessilli. A veder sventolare il riconoscimento sulle spiagge saranno Capaccio Paestum, Agropoli, Castellabate, Montecorice, San Mauro Cilento (unico rebus), Pollica, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola, Vibonati, Ispani e Sapri.
Bandiera Blu, i parametri
La Bandiera Blu viene attribuita non solo per la qualità del mare ma anche per altri parametri. Tra gli altri indicatori necessari ci sono una corretta gestione del territorio che comprende raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti, cura dell’arredo urbano e delle spiagge, accesso al mare per tutti, senza barriere architettoniche e limitazioni.
Le critiche
Eppure le modalità scelte dalla Fee (Fondazione per l’educazione ambientale), l’organo che si occupa del controllo delle candidature e della successiva consegna dei riconoscimenti, lasciano molte perplessità. Basti pensare che lo scorso anno il Codacons ha presentato una istanza di accesso alla stessa Fee Italia.
L’associazione dei consumatori aveva chiesto a Fee Italia di «documentare e rendere pubbliche tutte le verifiche eseguite per accertare la qualità delle acque ed i prelievi e le analisi effettuate per ognuna delle 368 spiagge “più belle d’Italia”». In alcune località Bandiera Blu emergono critiche per la qualità del mare, la raccolta differenziata non è al top ed emergono anche ulteriori criticità.
Il Codacons non è stata l’unica associazione ad evidenziare il problema. Discordanze emergono anche con i dati di Goletta Verde che evidenzia criticità laddove la Fee accerta l’eccellenza. Sebastiono Venneri di Legambiente, definì così tre anni fa le Bandiere Blu: «È come se entrassimo in un ristorante e valutassimo solo la qualità del servizio, le tovaglie e le posate, ma senza valutare la qualità del cibo». E in questo caso il cibo è il mare. Per assegnare le bandiere blu e valutare la qualità delle acque di balneazione, si usano le analisi delle acque del ministero della Salute, fatte dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente. «Un parametro», dice Venneri, «che non dice nulla sulla qualità ambientale del mare. Non vuol dire che sia rispettata la qualità ambientale solo perché il mare rientra negli standard sanitari».
Insomma la Bandiera Blu è una consuetudine per i comuni costieri che, mantenendo gli standard richiesti dalla Fee, negli anni si sono garantiti un riconoscimento che rappresenta un ottimo strumento di marketing e promozione turistica. Sulla reale qualità del mare e dei servizi, però, c’è chi esprime perplessità.