Turismo outdoor: quando lo sport tutela e valorizza il territorio

L'intervista con Oreste Bottiglieri, guida alpina, tra gli organizzatori del Geko Festival

Di Antonella Guerra

I numeri ormai parlano chiaro. Il Geko Festival è diventato il primo evento regionale per numero di partecipanti e coinvolgimento di partner nel settore dell’arrampicata sportiva. L’evento che rispetto alla prima edizione ha registrato un forte incremento del numero dei partecipanti e delle presenze, ha prodotto anche importanti risultati sul territorio: la chiodatura e la ri-chiodatura di oltre 100 itinerari di arrampicata in Campania.

Oreste, la terza edizione del Geko Festival si è appena conclusa. Possiamo fare un primo bilancio?

Il bilancio è assolutamente positivo. Si tratta di un evento organizzato da un gruppo di amici che hanno lavorato con passione, mettendo gratuitamente a disposizione la propria professionalità. L’affluenza è stimata intorno alle 500 persone, provenienti dalla Campania, dalla Puglia e dalla Basilicata. Il nostro obiettivo era quello di rivolgerci non solo ai climbers, quindi abbiamo esteso le attività in modo da coinvolgere quante più persone possibili.

Oltre alla gara è stata data la possibilità di effettuare delle prove d’arrampicata su parete artificiale grazie alla collaborazione del CAI e su roccia naturale, e circa 200 persone hanno potuto avere il primo approccio a questo sport (sia adulti che bambini).

Abbiamo poi realizzato dei laboratori creativi per bambini facendo costruire delle cornici decorate con elementi naturali, dei paracadute, delle macchinine spinte da un palloncino. I piccoli “Geki” si sono inoltre divertiti con una caccia al tesoro con merenda premio per tutti. Sono state fatte diverse sessioni di Yoga per adulti e per bambini.

Nei due giorni del Geko si sono svolte diverse iniziative collaterali, come ad esempio il cimentarsi nei tessuti aerei, testare il proprio equilibrio sulla slackline, fare delle escursioni con gli asinelli dell’agriturismo Domus Otium.

Tra le attività del Geko anche il Trekking con l’associazione Outdoor Cilento e di Biking con Vallo Bike.

Durante tutta la giornata è stato possibile gustare prodotti tipici della cucina locale preparati dall’associazione Caggiano Escursioni Verticali. La sera un gruppo musicale ha fatto scatenare tutti con balli popolari come la pizzica e la tammorra.

Facciamo un passo indietro. Come è nata l’idea del Geko Festival? Perché ad Atena Lucana?

Il Geko festival è nato 3 anni fa. L’arrampicata sportiva è una disciplina che va praticata in sicurezza, e per farlo è necessaria una continua manutenzione degli itinerari attrezzati. Naturalmente anche realizzare nuove vie di arrampicata ha un costo, e per consentire lo sviluppo di nuovi siti e la manutenzione di quelli esistenti abbiamo pensato ad un modo per raccogliere fondi facendo anche divertire. Tutti i partecipanti sanno che il loro piccolo contributo per l’iscrizione sarà interamente speso per la loro sicurezza e per lo sviluppo dell’arrampicata in Campania.

La scelta è ricaduta su Atena Lucana per diversi motivi: è innanzitutto un posto meraviglioso con tante risorse naturali da valorizzare, con una amministrazione comunale attenta alle attività che possano promuovere il territorio, e poi lì abbiamo avuto la possibilità di dedicare l’evento alla memoria del nostro caro amico Antonio Miccetta.

Parliamo di turismo outdoor. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio sul Turismo Outdoor oggi sono oltre 200 le discipline praticate, 30 milioni i praticanti attività sportiva “en plein air”, di cui 6 quelli che si spostano in una località turistica per praticarle ed è di oltre 4 miliardi il fatturato del comparto. Quali sono le attuali tendenze?

Nella programmazione degli investimenti per lo sviluppo dell’offerta turistica occorre considerare l’evoluzione della domanda. Negli ultimi anni, infatti, il concetto di turismo è cambiato fortemente, oltre che in termini di durata, anche in termini di esperienza ricercata durante l’attività ricreativa.

È per questa ragione che da anni ormai si parla di “Turismo Esperienziale”, attraverso il quale il viaggiatore ricerca l’evasione dalla routine quotidiana nella possibilità di vivere esperienze diverse, uniche, spesso caratterizzate da una importante connotazione sportiva. In questa tipologia di turismo, quindi, la differenza non la fa soltanto la destinazione, quanto le esperienze offerte e le attività praticabili sia individualmente che come famiglia.

È in questo scenario, in particolare considerazione della domanda sempre crescente di attività sportive legate alla montagna, che trova ragione lo sviluppo e la promozione di discipline sportive in ambiente e soprattutto dell’arrampicata, intesa non solo come sport fine a se stesso, ma soprattutto come valido ed alternativo mezzo d’attrazione turistica.

E le opportunità per il Parco del Cilento?

Il territorio campano è contraddistinto da una particolare diversità di paesaggi e ambienti geologici, morfologici e naturalistici, di elevatissimo pregio che conferiscono all’area una particolare ricchezza di risorse e di ambienti ed un alto potenziale di attrazione turistica, culturale e sportiva. In questo contesto naturalistico e turistico, il Parco del Cilento riveste una posizione strategica con una spiccata propensione all’accoglienza sia di un turismo di tipo stanziale, sia di un turismo di passaggio o di breve durata, che attualmente costituisce una porzione sempre più rilevante della domanda.

Perché i territori dovrebbero investire in questo tipo di turismo?

I siti attrezzati per l’arrampicata su roccia rappresentano un punto di riferimento per la disciplina e si pongono come strumenti di sviluppo di un turismo eco-sostenibile, sportivo ed esperienziale, che favorisce la destagionalizzazione e va ad ampliare il ventaglio di opportunità presenti sul territorio. Esso, inoltre, stimola attraverso lo sport, la cultura del rispetto dell’ambiente e la conoscenza del territorio e delle culture e tradizioni locali.

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