Puc di Pisciotta e nuove polemiche. Ancora una volta al centro della discussione vi è la tutela di alcune aree del territorio. Risale al 21 febbraio scorso, infatti, la nota con la quale il Ministero dei Beni Culturali ha trasmesso al Comune un regolamento integrativo sulle zone Agricole: un’integrazione del vincolo nel suo complesso a tutela anche delle torri costiere del ‘500, del tracciato storico della ferrovia lungo la costa e in disuso, oltre che delle aree agricole e degli uliveti costieri posti sotto la strada regionale 447. In tutte queste aree si conferma l’inedificabilità edilizia.
Eppure il Comune va avanti per la sua strada ritenendo che da Roma abbiano preso in esame una vecchia cartografia e che comunque non possano limitare in questo modo l’azione dell’amministrazione comunale.
Sta proprio qui la polemica. La vecchia Pro Loco, infatti, ha espresso le sue perplessità sull’argomento. L’associazione aveva già in passato segnato al Mibact e alla Soprintendenza la necessità di tutelare alcune aree del territorio; la nota del ministero, dunque, è stata accolta con favore mentre la risposta del Comune no. “La Pro-Loco ha dovuto constatare che il nuovo PUC di Pisciotta, che è un disegno che riguarda il futuro di tutta la cittadinanza, è stato realizzato con pochissima partecipazione della cittadinanza stessa. Finanche gli incontri pubblici sono stati organizzati e indetti nello spazio di soli due o tre giorni, suscitando forti polemiche (note sui giornali), tanto che all’incontro dello scorso 9-04-2019 sulla presentazione del PUC e sull’informativa della Proposta ministeriale di norma prescrittiva legata al DM 8-11-1968 erano convenuti meno di nove persone e nessun tecnico che potesse fare domande scomode”, accusano.
Proprio in merito alla nota del Ministero, si precisa che il Comune non avrebbe preso le necessarie contromisure, adeguando il Piano Urbanistico alle previsioni del dicastero. “Sulla norma ministeriale non si è detto nulla ed, in merito al PUC, non si è compreso nulla sulle scelte dell’Amministrazione di rendere edificabili i suoli agricoli e gli uliveti più pregiati e visibili dalla costa”, dicono dalla Pro Loco.
Di qui la scelta di scrivere una nuova nota al Mibact, alla Soprintendenza, al Parco, alla Regione e alla Provincia. Nella missiva prima si ringrazia il Ministero per il proprio intervento, poi si segnala come il Comune al momento non sembra voler prendere in considerazione le indicazioni del Mibact: “esistono degli elementi caratterizzanti il nostro territorio quali gli uliveti, le torri del ‘500 ed il vecchio tracciato della ex ferrovia che sono elementi che non potranno essere alienati o trasformati o peggio ancora mascherati da nuovo cemento”.