Sentenza confermata: quattro persone di Capaccio Paestum, Agropoli e Perito dovranno risarcire i danni alla Telecom per le truffe telefoniche scoperte nel febbraio 2008 dalla guardia di finanza di Agropoli, allora agli ordini di Salvatore Perrotta. Lo ha deciso la Corte di Cassazione.
L’attività all’epoca fu portata avanti dalla procura milanese con la collaborazione delle fiamme gialle agropolesi. In sede di indagine furono contestate circa cinquemila truffe, che avevano portato 500 mila euro nel solo 2007, oltre a 200 mila per coprire le spese. Parte di questi soldi, circa 20 mila sarebbero andati alla squadra di calcio locale dell’Agropoli e 128 mila per l’acquisto di una Ferrari 575 Maranello nera. I numeri telefonici dei malcapitati – stando alle accuse – erano pescati ovunque, dai giornali di annunci fino ad arrivare alle scritte nei muri dei bagni pubblici.
La truffa contestata era questa: la società aveva fornito questo elenco di numeri di cellulare, per un totale di 50.000, a due società, una veneta e una piemontese, che avevano il compito di bombardarli di sms truffaldini, al ritmo di 15.000 al giorno. Gli Sms avevano un testo di questo tipo “Ti ho cercato a tal ora di tale data, è urgente chiama da sso al’899xxxxxx”. A chi rispondeva veniva addebitato uno scatto alla risposta di 15 euro, e si trovava a parlare con la segreteria di un servizio di incontri telefonici. Per ogni numero della lista, oltre al cellulare di partenza, venivano automaticamente mandati sms anche ai nove numeri uguali in tutto tranne che nell’ultima cifra, decuplicando il numero di potenziali truffati.
Uno di questi cellulari era in dotazione alla Procura milanese; di qui l’avvio delle indagini. La somma da risarcire sarà definita in sede civile.