Per il funzionamento dell’EDA Salerno, ovvero l’Ente d’Ambito istituito con legge regionale per gestire la raccolta integrata dei rifiuti sul territorio, i Comuni sono stati invitati al pagamento di una quota pari ad un euro per abitante. Fin qui nulla di strano se non fosse che alcuni Enti rischiano di pagare due volte la stessa cifra. A sollevare la questione il sindaco del Comune di Vallo della Lucania, Antonio Aloia.
Corisa4 – Eda “una ingiustificata sovrapposizione”
Il primo cittadino ha lamentato “la ingiustificata sovrapposizione che si va profilando tra la quota di compartecipazione nelle spese di funzionamento dell’Eda Salerno e la quota di compartecipazione nelle spese generali del Consorzio, peraltro ancora più onerosa stando alle richieste dal Commissario Liquidatore”. Il riferimento è al Corisa4 che ha approvato nel dicembre scorso il piano di riparto delle spese generali del Consorzio per l’anno 2018 suddiviso tra i 49 comuni del bacino, per complessivi € 1.262.503,77. Vallo della Lucania sarà chiamato a pagare quasi 44mila euro. Insomma si rischia di pagare due volte anche per gli anni successivi considerato che il Commissario Liquidatore ha approvato il bilancio di previsione per il triennio 2018/2020 e ha previsto anche per le annualità 2019 e 2020 lo stesso identico ammontare di spesa corrente.
“Ne deriva che il Commissario potrà determinare, con successivo atto, richiedendo, quanto meno, la stessa quota di compartecipazione nelle spese generali consortili anche per gli anni 2019 e 2020, generando l’ingiustificata duplicazione di costi di cui sopra. A ciò si aggiunga la constatazione che il Consorzio è un organismo da tempo non in grado di svolgere una qualsivoglia attività utile ai comuni del bacino territoriale di riferimento”, evidenzia Aloia.
“Il paradosso emerge in tutta la sua evidenza anche solo considerando che la spesa che l’Eda Salerno ripartisce tra i comuni dell’intera provincia di Salerno risulta di poco superiore ad 1,1 milioni di euro, mentre la spesa corrente ripartita dal Corisa/4 tra i soli 49 comuni dell’ex bacino Salerno 4 ammonta ad 1.2 milioni di euro”, prosegue il primo cittadino il quale chiede di completare l’attivazione degli Enti d’Ambito per la gestione dei rifiuti, eliminando “un ingombrante e costoso orpello, da troppi anni lasciato nel limbo di una procedura di liquidazione di cui non si vede la fine, prevedendone la soppressione con apposita norma di legge ed impedire che i comuni e, quindi, i cittadini per via del prelievo tributario, debbano continuare a sostentare e tenere in vita, in una sorta di “accanimento terapeutico”, un organismo ormai morto e sepolto e di cui neppure il legislatore si cura”.
Resta però il problema dei lavoratori ancora in organico al Corisa4. Aloia ha una soluzione anche per questo: il transito degli stessi alla società provinciale Ecoambiente. Questi argomenti sono stati rappresentati all’Ente d’Ambito, al Prefetto di Salerno e al Commissario del Corisa4.