La serie televisiva “Il nome della rosa”, tratta dall’omonimo romanzo di Umberto Eco e trasmessa su Rai 1 dal 4 al 25 marzo, ha visto il diretto coinvolgimento dell’Università di Salerno. I dialoghi in occitano sono stati curati dagli studenti del Laboratorio DOC (Dizionario di Occitano medievale) sotto la supervisione della prof.ssa Sabrina Galano, docente di Filologia e Linguistica Romanza presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Lunedì 8 aprile il regista della serie Giacomo Battiato sarà ospite dell’ateneo per una “tavola rotonda” che si svolgerà presso l’aula “Gabriele De Rosa” (edificio D2 del campus di Fisciano) a partire dalle ore 9.30.
L’Occitano o lingua d’Oc, parlata presso le Alpi Cozie e Marittime, è una lingua galloromanza parlata in un’area specifica del Sud Europa chiamata Occitania, non delimitata da confini politici e grossolanamente identificata con la Francia meridionale. Il progetto di traduzione e consulenza dei dialoghi della serie, nato e sostenuto dalla prof.ssa Galano, ha visto anche la partecipazione della prof.ssa Charmaine Lee, docente di Filologia Romanza, nonché membro della Société Linnguistique romane dell’ Associaciòn Hispanica di Literatura medieval e dell’Associazion internationale d’Etudes Occitanes della società italiana di Filologia romanza e della prof.ssa Beatrice Solla.
A introdurre l’incontro di lunedì saranno i saluti istituzionali del Rettore dell’Università di Salerno Aurelio Tommasetti, della prof.ssa Rosa Maria Grillo, Direttrice del Dipartimento di Studi Umanistici, e del prof. Francesco Colace, Delegato del Rettore al Placement di Ateneo. A moderare sarà la prof.ssa Sabrina Galano, coordinatrice del progetto. Seguiranno gli interventi della prof.ssa Charmaine Lee e della prof.ssa Beatrice Solla, entrambe dell’ateneo salernitano, del prof. Giuseppe Noto, docente dell’Università degli Studi di Torino, della prof.ssa Ileana Pagani, docente di Storia medievale e Letteratura latina medievale presso l’Università di Salerno, e del prof. Salvatore Luongo, Presidente della Società Italiana di Filologia Romanza, nonché docente di Filologia e linguistica romanza presso l’Università Orientale di Napoli. Questo importante lavoro di traduzione e di ricostruzione linguistica mostra quanto la filologia, sebbene venga spesso considerata una disciplina antica e di difficile riscontro pratico nella società moderna, possa offrire nuovi sbocchi lavorativi e ricoprire un ruolo di primo piano in numerosi contesti culturali.