Trecentoventotto tratti di costa monitorati per un totale di circa 480 chilometri, duemilaseicento prelievi in un anno effettuati con una flotta di otto mezzi nautici. Sono alcuni dei numeri del monitoraggio delle acque di balneazione in Campania, condotto da Arpac da aprile a settembre a tutela della salute dei bagnanti. Nei prossimi giorni partiranno i prelievi in vista della stagione balneare 2019.
Monitoraggio della qualità del mare, anche un’app per informarsi in tempo reale sulla balneabilità
«Da quest’anno», dichiara il commissario straordinario dell’Agenzia Stefano Sorvino, «sarà disponibile un’app per dispositivi mobili, grazie alla quale i cittadini potranno informarsi in tempo reale sulla balneabilità dei tratti di costa campani, punto per punto».
L’applicazione, disponibile per sistemi operativi iOS e Android e scaricabile dall’App Store di Apple e dal Play Store di Google, si aggiunge ai consueti strumenti di informazione già attivi sul tema, a partire dal sito istituzionale Arpac, dove i risultati vengono pubblicati giorno per giorno nel corso del monitoraggio.
La situazione del mare del Cilento: balneabilità ovunque
Alla fine del 2018 solo il 3% delle acque di balneazione monitorate dall’Arpa Campania è risultato di qualità “scarsa” e quindi da vietare ai bagnanti. Nessuna di queste in Cilento.
Tutto il litorale di Agropoli, Ascea, Casal Velino, Castellabate, Centola, Montecorice, Pisciotta, Pollica, San Mauro Cilento, Ispani, Santa Marina e Vibonati è caratterizzato da una classificazione “Eccellente”. Gli altri Comuni costieri, invece, presentano delle eccezioni con alcuni tratti considerati “Buoni” ovvero un gradino al di sotto dell’eccellenza: è il caso della Calanca a Camerota, di Ponte di Ferro a Capaccio Paestume del Lungomare di Sapri. San Giovanni a Piro, invece, ha un tratto (Scario) di nuova classificazione.
Il mare del Cilento, un’eccellenza!
Nel complesso, comunque, il Cilento può sorridere: i rilevamenti effettuati durante 2018, infatti, non hanno fatto registrare criticità se non in casi eccezionali: a Sapri e Camerota. Nel primo caso i problemi sono stati conseguenti all’ondata di maltempo e quindi a dei reflui che dai canali sono finiti in mare; nel secondo, invece, criticità si sono segnalate alla Calanda poiché, sempre in seguito al maltempo, la condotta sottomarina ha subito un “troppo pieno”.
Il mare del Cilento, quindi, è promosso a pieni voti. Lo scorso anno nei 100 chilometri di litorale, la qualità è apparsa ovunque straordinaria in una scala di giudizio che va da “Scarsa” ad “Eccellente”, passando per “Sufficiente” Buona”. Proprio “Buona” è stata la classificazione del Lungomare di Sapri, unico tratto che si attesta un gradino sotto il massimo.