Piaggine: accosta la morte di un 50enne alla droga, bufera sul parroco

Bufera sul parroco. Familiari del defunto lasciano la chiesa. Alcuni chiedono di mandarlo via. Lui si scusa

Di Katiuscia Stio

PIAGGINE. Durate la celebrazione di una messa a suffragio, il parroco parla di droga lasciando intendere una morte per uso di stupefacenti. Alcuni tra i fedeli si indignano. «Non è la prima volta che il prete sbaglia a parlare, ma questa volta faremo in modo che vada via». Dopo la messa il prete si giustifica con alcuni parenti dicendo che le sue parole sono state travisate.

Polemiche per l’omelia del parroco

L’episodio risale al 1 aprile, durante la celebrazione di una messa a suffragio per il decesso di un 50enne del posto, trasferitosi in America anni fa. L’uomo ha combattuto per tre anni contro un tumore che ha avuto la meglio su di lui.

Il primo aprile, mentre in America veniva celebrato il rito funebre del 50 enne, a Piaggine, si officiava la messa a suffragio, presso la Chiesa San Nicola, alla presenza di familiari, parenti e amici, da don Aniello Palumbo, 85enne.

Secondo quanto riferiscono alcuni presenti, durante l’omelia, il parroco avrebbe insinuato che il decesso sia avvenuto a causa della droga, e che nei tempi passati lui stesso aveva riferito a carabinieri, familiari e istituzioni, di persone che ne facevano uso, e indicato luoghi e orari dove veniva spacciata e consumata, non trovando collaborazione.

«Gli amici dov’erano?» sembra bbia tuonato il parroco, ed è a questo punto che la sorella del 50enne, nell’abbandonare la chiesa si è sentita dire «la verità fa male?!». Questo ha creato malumori, indignazione, imbarazzo in alcuni presenti che hanno lasciato la funzione.

Solo il fratello del defunto, poco prima di ricevere le condoglianze, con calma e pacatezza ha ribadito che il compianto fratello è deceduto per un tumore e non per droga.

Bufera sul parroco, c’è chi chiede vada via

L’episodio ha però ancor più incrinato il rapporto tra alcuni fedeli piagginesi e il parroco, che lo scorso anno si era reso protagonista di un episodio poco felice. In quella occasione, in una missiva, indirizzata al vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, alcuni fedeli riversavano il proprio malumore nei confronti del parroco della comunità religiosa, don Aniello Palumbo, chiedendo di prendere provvedimenti mandandolo via. Sono in molti a sostenere che dopo questa “brutta cacciata” non c’è altra soluzione che l’allontanamento definitivo. Dal suo canto don Aniello, dopo la messa del 1 aprile, ha deciso di scusarsi con alcuni parenti del 50enne, dicendo che le sue parole sono state travisate.

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