Impianto di compostaggio in Cilento, Salento dice “no”

L'impianto di compostaggio continua a creare polemiche. I Comuni limitrofi mostrano perplessità sull'impianto

Di Luisa Monaco

CASTELNUOVO CILENTO. L’impianto di compostaggio che dovrebbe sorgere nel comune cilentano continua a far discutere. I primi a manifestare malcontento erano stati i cittadini, ora sono i comuni limitrofi a prendere le distanze dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Eros Lamaida. Era stata proprio quest’ultima a chiedere un impianto sul proprio territorio, ottenendo i fondi dalla Regione Campania.

L’Ente, però, appare sempre più isolato. Salento e Casal Velino, i centri che confinano con Castelnuovo Cilento, hanno convocato dei consigli comunali per discutere della questione. Salento, con apposita delibera, ha espresso il fermo il no all’impianto. Casal Velino, invece, resta in una posizione d’attesa. L’amministrazione comunale guidata da Silvia Pisapia, ha ascoltato le istanze dei cittadini e attende di visionare il progetto per prendere posizione sulla vicenda. Il primo cittadino Eros Lamaida, nonostante le tante perplessità, sembra non voler arretrare, ma la questione si fa sempre più complessa.

Qualcuno chiede anche l’intervento del Parco che ancora non è intervenuto. “L’intera aria rischia di essere compromessa”, tuona il primo cittadino di Salento, Gabriele De Marco. L’appello è ad individuare soluzioni alternative come piccole compostiere di comunità”.

L’impianto di Castelnuovo Cilento sarà in grado di smaltire 30mila tonnellate di rifiuti l’anno, rispondendo al fabbisogno di 400mila persone.

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