Annalisa Moccia torna in campo. Il guardalinee della sezione di Nola per una settimana è stato il più chiacchierato d’Italia e non solo. Di lei, infatti, si sono interessati anche il New York Times e la FIFA, il più importante organismo calcistico al mondo. Motivo? Non la conduzione di una partita di calcio, bensì le accuse sessiste rivoltele dal giornalista agropolese Sergio Vessicchio durante il match Agropoli – Sant’Agnello disputato una settimana fa nel Cilento. Proprio nel Cilento, per uno scherzo del destino, Moccia è stata designata per tornare ad arbitrare dopo l’episodio, a pochi chilometri da quello stadio Guariglia dove era divenuta incolpevole protagonista. Per il pubblico di fede giallo rossa la gara era importante perché la Polisportiva Santa Maria è in piena lotta per la promozione. Le attenzioni in campo, però, almeno inizialmente, sono sembrate più rivolte all’assistente dell’arbitro che ai calciatori.
Lei, invece, è apparsa disinvolta, lontana dal clamore mediatico che l’ha accompagnata per una intera settimana. Al suo ingresso sul rettangolo verde per il riscaldamento i tifosi solidarizzano idealmente con lei rivolgendole un applauso. L’amministrazione comunale di Castellabate, la Polisportiva, la Virtus Avellino e l’associazione Fidapa, insieme, le consegnano un mazzo di fiori per manifestare solidarietà e vicinanza. “L’amministrazione non poteva mancare – ha detto l’assessore Elisabetta Martuscelli – ci dissociano da quanto accaduto e oggi decidiamo di scendere in campo vicino a te, augurandoci che queste cose non accadano più. Il momento è sobrio e breve, non si va oltre. Durante il match qualcuno la chiama, qualcun altro grida ironicamente il nome di Vessicchio. Il giornalista che aveva chiesto scusa per le sue frasi preannunciando di voler regalare dei fiori alla signora Moccia, sulle tribune del Carrano non si è visto.Qualche giorno prima sul suo blog era apparso anche un articolo in cui si mostrava incredulità per la designazione, quasi a voler fare intendere che la scelta della Moccia potesse essere un modo per colpire l’Agropoli, in lizza con il Santa Maria per la vittoria del torneo.
Di fatto i sospetti vengono smentiti. La Moccia si posiziona sotto la tribuna locale e, come il resto della terna, arbitra una gara senza sbavature,si muove con disinvoltura e professionalità e al termine della partita fa un gesto di ringraziamento a tutti. Per lei la settimana di polemiche sembra già dietro l’angolo. Vessicchio, invece, continua a sostenere la sua tesi: gli uomini con gli uomini, le donne con le donne. La Moccia, però, ha dimostrato che in un campo in cui si contendono la vittoria 22 calciatori può starci benissimo. Nessuna limitazione fisica o atletica, come sosteneva il giornalista. La prestazione è stata la sua risposta a critiche e perplessità, limitate al suo essere donna.