Ascea vince la sua battaglia. Non sarà realizzato il secondo impianto di itticoltura nello specchio d’acqua antistante il promontorio di Velia. Il progetto del comune di Casal Velino è stato bocciato dalla regione Campania.
Il diniego all’autorizzazione è arrivato ieri pomeriggio a chiusura della conferenza di servizi che si è svolta a Napoli. Presente la Regione, il comune di Ascea con il vice sindaco Emilio Puglia, e i comuni di Casal Velino Pollica e le autorità marittime. È stata la terza seduta della conferenza aperta nello scorso mese di 29 novembre da chiudere entro 120 giorni.
Per cui entro venerdì la Regione emetterà il decreto in cui boccia il progetto perché in conflitto con la legge regionale numero 22 del 2014 che fissa a 70 metri la profondità dei fondali per l’istallazione di impianti di itticoltura. Nell’area individuata per il secondo impianto di Casal Velino ci sono fondali che arrivano a 35 metri. Soddisfazione per un risultato ottenuta è stata espressa dal vicesindaco di Ascea.
“Abbiamo scongiurato la realizzazione di un secondo impianto di oltre 100 mila metri quadri. Sarebbe stato praticamente il dipoi di quello già esistente. La nostra battaglia con il sindaco Pietro D’Angiolillo l’abbiamo iniziata due anni fa quando abbiamo detto no alla realizzazione dell’impianto propostoci dalla società. Poi c’è lo siano ritrovato al confine con Casal Velino. Sarebbe stato uno scempio ambientale e paesaggistico. “L’immagine del nostro territorio e in particolare del sito archeologico di Elea – Velia – aggiunge il sindaco D’Angiolillo – sarebbe stata fortemente danneggiata con gravi ripercussioni anche a livello turistico”.