Il marchio del Parco, di recente istituito, rischia di danneggiare le produzioni locali, o almeno alcune. E’ quanto segnala Gino Fedullo, gestore di un’azienda agrituristica di Casal Velino. Il malcontento nasce da un episodio avvenuto oggi: un ristoratore cui viene fornito del cacioricotta annuncia che, avendo aderito alla rete del gusto del Parco, è obbligato a prendere prodotti con il Parco del Marchio.
Ciò impone di scartare le aziende che offrono prodotti di qualità ma non aderenti alla rete certificata dall’Ente.
“Vuol dire che i miei prodotti non verranno usati nel territorio dove vengono prodotte le materie prime e trasformate in agricoltura biologica certificata – dice Fedullo – Manderò i miei prodotti fuori regione”. Una situazione che crea non poche polemiche.
“Che senso ha avere un marchio Parco quando lo stesso non certifica una qualità, una storia legata al territorio, la Biodiversità, i metodi di coltivazione, la salvaguardia dell’ambiente?” Si chiede Fedullo. Di fatto si rischia solo di danneggiare qualcuno.