Camerota omaggia le Strambaie

Per mantenere vivo il ricordo delle Strambaie a Marina di Camerota verranno posizionati dei pannelli informativi

Di Luisa Monaco

Camerota celebra le strambaie. L’amministrazione comunale, su proposta dell’assessore Teresa Esposito, ha intenzione di proseguire l’attività di sensibilizzazione e divulgazione della memoria di un evento che ha segnato la storia del paese, mediante l’installazione di pannelli commemorativi nel centro storico della frazione Marina di Camerota. Questi verranno posizionati intorno alla piazza principale ed in particolare presso gli scorci suggestivi di archi e vicoli che scendono verso il mare e verso il porto, animato dalle attività delle tipiche “paranze” e dal via vai dei gozzi che portano i turisti alla scoperta di cale e grotte dai nomi legati alla tradizione ed alle leggende locali.

Spetterà agli uffici comunali avviare gli atti necessari all’attuazione dell’iniziativa.

La storia delle Strambaie

I fatti risalgono al primo giugno 1867; in quel giorno si verificò un naufragio, che vide coinvolte 20 giovani donne tutte “strambaie” (le donne che raccoglievano l’Erba Spartea e la lavoravano trasformandola in funi) e 2 marinai nella “Cala di Marcellino”, ribattezzata poi “Cala dei Morti” dai cittadini camerotani, in ricordo di quello che successe quel giorno. Le donne, tutte molto giovani, dopo aver caricato fino al limite la barca di erba spartana, si apprestavano a ritornare a casa.

Ma purtroppo, visto il carico esagerato, all’altezza della “Cala di Marcellino”, la barca naufragò e lì persero la vita dodici delle venti donne imbarcate.

I cittadini di Marina di Camerota ogni anno ricordano questa triste storia con una processione che parte dal porto il giorno 1 giugno alle ore 9,30 circa e prosegue poi fino alla “Cala dei Morti”.

Un fatto molto curioso è successo anni fa. Sullo scoglio dove trovarono riparo le otto donne che si salvarono fu impiantata una croce che con gli anni e l’aiuto della salsedine si era rovinata notevolmente, i cittadini decisero di rimuoverla per istallarne una nuova, ma, la croce non si mosse di un millimetro e alla fine furono costretti ad istallare la nuova croce vicino senza rimuovere l’altra”;

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