Nel febbraio scorso un’operazione dei carabinieri della compagnia di Agropoli, guidati da Francesco Manna, in collaborazione con quelli di Vallo della Lucania, guidati da Mennato Malgieri e quelli di altre compagnie del territorio regionale, permisero di fermare per furto aggravato 7 persone, ritenute responsabili di circa 90 furti tra Campania, Calabria e Basilicata (leggi qui).
Tutte le attività investigative, di controllo e di pedinamento, fatte dai militari, fecero emergere una rete criminale che da una parte depredava una vastissima zona tra Albanella, Auletta, Buccino, Capaccio Paestum, Casal Velino, Castellabate, Felitto, Giffoni Valle Piana, Laureana Cilento, Montecorice, Oliveto Citra, Perdifumo, Polla, Pollica, Roccadaspide, Rivello, San Mauro Cilento, Sant’angelo del Lombardi, Sicignano degli Alburni e Tramutola. I reati venivano commessi da sette extracomunitari residenti nei comuni di Roccadaspide, Eboli, Pontecagnano e Battipaglia che successivamente cedevano la refurtiva a tre malfattori residenti nell’hinterland vesuviano che avevano il compito di “piazzare” la refurtiva.
Di questi due sono stati messi ai domiciliari. La decisione è del Tribunale del Riesame. Si tratta di due stranieri senza fissa dimora, uno dei quali risulta anche irregolare sul territorio nazionale. Non considerato il pericolo di fuga. Un provvedimento che fa discutere considerato che i carabinieri per arrivare a fermare i componenti del gruppo avevano posto in essere lunghe e complesse indagini partite da una serie di reati commessi sul territorio. Durante l’attività di ricerca degli stranieri, un sottufficiale venne anche aggredito dai malviventi che vistisi scoperti, nel fuggire, colpirono il militare. Un dato che, secondo le forze dell’ordine, confermava anche la pericolosità del gruppo. Già in passato il Tribunale del Riesame aveva rimesso in libertà persone sottoposte ad arresto da parte dei carabinieri su disposizione della Procura. E’ il caso dei rumeni arrestati la scorsa estate e in qualche modo collegati al furto dell’oro di San Pantaleone.