A seguito della segnalazione, – nell’articolo firmato da Ernesto Apicella su InfoCilento e poi da Ernesto Rocco sul quotidiano “Il Mattino”(2018) -, di un affresco presente nel convento di S. Maria degli Angeli di Marano di Napoli ed illustrante la Predica di S. Francesco ai pesci, una versione eccezionale della Vita di S. Francesco, che prende origine dal riferimento del vescovo e storico dell’Ordine francescano Pietro Rodolfo (o Ridolfi) da Tossignano in una sua celebre opera (1586), Germano Rizzo, Presidente dell’Associazione Spirito Francescano di Agropoli, e Antonio Capano, responsabile del settore culturale, anche a seguito della formazione del Comitato Cittadino per la Celebrazione degli 800 anni dell’incontro di S. Daniele Fasanella con S. Francesco ad Agropoli (1219), si sono recati il 6 marzo 2019 al convento di S. Maria degli Angeli di Marano per verificare quanto già pubblicato on line dallo studioso di storia locale Franco Perrella, che già aveva ben illustrato, insieme agli altri affreschi, anche quello in trattazione, sciogliendo l’abbreviazione S. F. per S. F(rancesco).
Accolti con gentilezza e spirito di collaborazione dal Padre Guardiano del convento fra’ Polidoro, che ha illustrato ai visitatori anche la chiesa e gli affreschi del Refettorio, si è potuta constatare personalmente l’esattezza della trattazione del Pezzella, che correttamente ha fatto riferimento alla tradizione agropolese che, si ricorda, è stata poi accolta e riportata dal Wadding, da Costantino Gatta e dal Recoletto, noto studioso della vita di S. Francesco nella edizione di una sua importante opera in francese del 1728, tradotta, tra l’altro, anche in Italiano nello stesso secolo (ad es. nel 1781).
Nel contempo si è anche scoperto da Capano e Rizzo che il tema di un secondo affresco, denominato “S. Francesco che resuscita un bambino dal fuoco”, in realtà corrisponde al più noto “Miracolo delle mele”, presente anche nel quadro del Refettorio del convento di Belvedere Marittimo, intitolato anche “il Miracolo” o “la Cena” di Agropoli, per il ricordo, da parte del Padre Guardiano del convento Terenzio Mancina, nella sua opera del 1986, dell’incontro di S. Daniele con S. Francesco. I riscontri di Marano, i recenti riferimenti su facebook di Antonio Capano alla acquasantiere con le figure di S. Francesco e S. Chiara, provenienti dal convento francescano di Agropoli e consegnate dopo la sua soppressione (1809) alla parrocchia (ora si trovano nella chiesa Madonna di Costantinopoli), la recente e suggestiva manifestazione dell’apparizione di una santa figura nel fascio di luci che è promanato da una filtra corte di nubi sull’orizzonte di Agropoli, realizzata in contemporanea da Antonio Capano, 1 marzo 2019, poi trasmessa con il suo commento da Germano Rizzo sul sito dell’Associazione), attribuita dai fedeli, quale messaggio o ‘prodigio’ al Cristo o allo stesso S. Francesco, spesso raffigurato in tale atteggiamento, concorrono a rendere sempre più motivata l’azione dell’Associazione, che sta organizzando la Celebrazione, alla quale è stato invitato il Padre Guardiano del convento di Marano (Poliydore Badibanga Kashala) , originario della Repubblica Democratica del Congo (Nbuji Mayi).