CASTELLABATE. Non luogo a procedere per sindaco, consiglio comunale e funzionari in merito a presunte violazioni del testo unico locale per il rendiconto 2012. Ieri l’udienza preliminare presso il Tribunale di Vallo della Lucania.
Irregolarità nel rendiconto, indagini partite nel 2016
Era 2016 quando i finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, coordinati dalla Procura della Repubblica, avviarono le indagini in seguito ad esposti della minoranza. Secondo le accuse vi sarebbero state irregolarità nell’approvazione del Rendiconto per la Gestione dell’Esercizio Finanziario dell’annualità 2012.
Nel luglio del 2016 furono emessi provvedimenti di “Avviso di Conclusione delle Indagini Preliminari” e relative “Informazioni di Garanzia” nei confronti del Sindaco, del Vice Sindaco e dei consiglieri di maggioranza in carica nell’anno 2013 per violazione a norme del Codice Penale, in quanto “con specifici atti deliberativi approvavano il conto del bilancio dell’esercizio comunale 2012 in violazione alle norme previste dal Testo Unico degli Enti Locali e ai principi contabili imposti dal Patto di Stabilità”.
False rappresentazioni per evitare il commissariamento dell’Ente
Le attività nello specifico contestarono un danno patrimoniale all’Ente dovuto ad una rappresentazione non veritiera del Patto di Stabilità e del risultato di Gestione Finanziaria. Ciò al fine di evitare una declaratoria di dissesto e il commissariamento dell’Ente. Oltre agli amministratori dell’Ente, furono emesse “Informazioni di garanzia”, per la violazione delle predette norme penali, anche nei confronti del Revisore Unico dei Conti dell’Ente, del Responsabile dell’Area IV – Economico/Finanziaria, del responsabile del servizio Finanziario/Area economico Finanziaria ed Affari Generali dell’Ente e del responsabile dell’Ufficio Tributi. A distanza di circa tre anni il non luogo a procedere.
Il tempo è galantuomo
Costabile Spinelli
“Il tempo è galantuomo – ha detto il sindaco Costabile Spinelli – ne ho sentite tante in questi anni ma alla fine questa sentenza ci restituisce giustizia”.