AGROPOLI. Più volte sotto i riflettori e al centro di polemiche, l’assessore Rosa Lampasona prova ora a rispondere alle critiche della minoranza su presunte incompatibilità per il suo ruolo di medico dipendente Asl e assessore. In particolare la questione è stata sollevata in merito alla delibera dello scorso ottobre con la quale la giunta faceva voti alla Regione contro la nuova organizzazione rete cardiologica che penalizzava l’ospedale di Vallo della Lucania.
“Pensavo che le sterili osservazioni di alcuni consiglieri comunali in carica, in relazione a non meglio precisati profili di incompatibilità della mia persona con la carica di assessore del Comune di Agropoli, fossero scivolate nel contenitore dell’irrilevanza giuridica e fattuale – esordisce Rosa Lampasona – Tuttavia occorre fare qualche precisazione e puntualizzazione. La delibera di giunta municipale n. 285/18, segnatamente del mese di ottobre 2018, è una chiara ed evidente manifestazione di volontà dell’organo collegiale deputato (la Giunta), di difendere le ragioni dell’esigenza della comunità locale, in ordine al proposto piano ospedaliero regionale di ridisegnare, tra l’altro, la rete di emergenza cardiologica in danno dell’ospedale di Vallo della Lucania e conseguentemente al comprensorio territoriale di riferimento, in favore di quello di Eboli”.
“Sul punto – prosegue l’assessore – giova evidenziare che, lungi da una logica di contrapposizione campanilistica con il P.O. di Vallo della Lucania, l’atto deliberativo assumeva unicamente valore condiviso dai componenti dell’organo esecutivo comunale, di salvaguardare importanti segmenti di assistenza territoriale, segnatamente quella dell’emergenza cardiologica che, se non idoneamente contrastato, avrebbe determinato un ulteriore impoverimento del nostro territorio in relazione ai servizi essenziali di assistenza”.
Poi precisa: “In consiglio comunale, e successivamente su post pubblicati su siti social nonché in alcune trasmissioni televisive locali, l’argomento sarebbe stato riproposto senza la corretta dimensione ed analisi dell’atto amministrativo in parola, per il quale, sia dagli organi di stampa sia dalle emittenti televisive nonché dagli stessi consiglieri comunali che hanno rilasciato dichiarazioni discordanti dalla realtà effettuale e giuridica, una pronta e sollecita smentita”. Quindi chiarisce: “Non sussiste incompatibilità tra la qualifica di dirigente medico di un’Asl e la carica di amministratore locale. Tale incompatibilità è riferibile unicamente agli incarichi di direttore generale, direttore amministrativo e direttore sanitario. Sul punto si confronti art. 14 D. Lgs 39/2013 nonché l’autorevole arresto dei giudici amministrativi del Consiglio di Stato III sezione 12 novembre 2014 n. 5583.”