Nel 1908, la “Cirio, società generale conserve alimentari”, aprì uno stabilimento conserviero a Paestum, in località Santa Venera. In precedenza, la coltivazione del pomodoro era limitata al solo consumo locale. La “Cirio”, attraverso i suoi incaricati, introdusse i mezzi più adatti per la nuova coltura industriale, incominciando a fornire, nei primi tempi, i semi di quello che oggi è chiamato il pomodoro di S.Marzano.
Questa nuova attività creò un indotto al quale concorsero proprietari, coloni e mezzadri. Lo stabilimento, grande circa settemila metri quadrati, dava lavoro ad un centinaio di persone, molte delle quali erano pestane.
La costruzione dell’opificio portò alla luce i primi resti di un luogo sacro dedicato al culto di Afrodite, Venere per i Romani. Furono ritrovati numerosi reperti quali: statue acefale di marmo bianco; una fontana; settanta monete di bronzo; teste in marmo, ora conservate nel Museo.
La “Cirio” fu venduta alla Sme nel 1972, dopo qualche anno fu chiuso definitivamente lo stabilimento di Paestum.