Pasquale Marino continua a diffondere il suo programma elettorale quale candidato sindaco di Capaccio Paestum. Al centro della “sesta puntata” la “rinascita economica e sociale del Capoluogo”.
Uno dei principali elementi che caratterizzano i centri storici delle città, soprattutto, dei centri urbani in condizioni precarie e di abbandono, è l’arredo urbano.
L’arredo urbano è il primo vero rivelatore della reale bellezza del sito che si sta visitando .
Si suol dire che è l’impatto di prima vista che conferisce una visione gradevole o meno sotto l’aspetto estetico di quello che appare alla osservazione .
Nel centro urbano di Capaccio, importante sotto il profilo storico ma privo di arredo urbano, non viene prospettato al visitatore alcunchè di importante anzi tale carenza ne esalta perfino i giudizi di negatività . L’arredo urbano costituisce il vero vestito di un centro storico.
Capaccio per la sua importanza storica ha bisogno, innanzitutto, di un adeguato arredo urbano, un arredo che si inserisca nella tipologia degli ambienti cittadini e della attuale struttura urbana.
Non è, comunque, semplice procedere nel caso specifico del Capoluogo tenuto conto che, fatta una preliminare analisi, quel minimo di arredo esistente dovrebbe essere rimosso in quanto non risponde ad una tipologia unitaria che nel caso del capoluogo si richiede.
Altro aspetto di non secondaria importanza è che buona parte della struttura urbana appare profondamente degradata conferendo una immagine negativa all’ intero centro storico.
Il cuore stesso del centro urbano è in condizioni di estrema precarietà, le strade sono prevalentemente asfaltate con fattura che lascia molto a desiderare, quelle come via S. Agostino, Lauro, Monticello, via Monteoliveto per così dire arredate, sono costituite da materiali molto eterogenei e versano in uno stato di pessima manutenzione.
L’altro elemento di negatività è costituito dalla tipologia degli arredi che formano i marciapiedi di corso V. Emanuele, via Carducci che per loro natura non si addicono ad un centro storico come quello di Capaccio Capoluogo.
Analogo discorso va fatto per i giardini pubblici il cui arredo appare del tutto incompatibile con le caratteristiche storiche dei luoghi.
Avviare a soluzione il problema dell’arredo urbano del centro storico appare oggi ineludibile se gli obiettivi dell’Amministrazione fissati con la delibera consiliare n. 6 del 14/6/2007 del programma del Sindaco Marino devono essere realizzati nel corso del presente mandato amministrativo.
E’ doveroso chiarire, preliminarmente, che prima di procedere alla programmazione del progetto di arredo urbano per il quale sarà opportuno indire un concorso di idee, l’ Amministrazione dovrà assicurare che i proprietari adempiano al più presto alla realizzazione degli interventi di recupero degli immobili che versano in condizioni di degrado strutturale ed estetico.
E’ indispensabile , pertanto, che il Comune istituisca un ufficio specifico per il recupero urbano del Capoluogo. Attraverso tale ufficio potranno essere seguiti sotto l’aspetto tecnico ed amministrativo tutti gli adempimenti e gli interventi che i proprietari di immobili del centro storico siano tenuti a realizzare .
In caso di inadempienza da parte dei privati proprietari il Comune dovrà adottare quelle iniziativa anche a carattere surrogatorio per assicurare gli interventi di recupero urbano ed edilizio richiesti.
In tal caso l’esecuzione degli interventi di recupero potranno essere affidati alla costituenda società di trasformazione urbana ( delibera C.C. n. 33 del 30/8/2007).
Gli interventi di recupero e di riqualificazione del patrimonio immobiliare urbano del Capoluogo dovranno rappresentare il primo tassello per la realizzazione concreta dell’arredo urbano del centro storico.
L’aspetto che va preso immediatamente in considerazione oggi è la indizione del concorso di idee per l’arredo del centro storico.
In tal senso il Consiglio Comunale dovrà essere chiamato ad esprimersi per l’adozione di uno specifico atto deliberativo .
Sarebbe utile però che l’amministrazione comunale, già da ora, si avvalga, seppure a titolo di volontariato, dei valenti architetti locali, degli scrittori, degli storici e artisti locali .
Nel contesto dell’attuale stato di degrado del centro storico andrebbe approfondita l’analisi relativa a quella parte di arredo che potrebbe rivelarsi compatibile, in linea di massima, con le scelte di ordine generale che saranno poste a base del concorso di idee.
Inoltre, ove venisse preliminarmente data per scontata la incompatibilità tipologica nel contesto del centro storico degli attuali marciapiedi di corso V. Emanuele e di via C. Carducci nonché dell’arredo dei giardini pubblici, sarebbe opportuno predisporre un primo progetto per il recupero e la sistemazione degli arredi urbani esistenti e per la sostituzione dei marciapiedi e dell’arredo dei giardini pubblici secondo le indicazioni di massima compatibili del progetto generale di arredo urbano del centro storico, rispetto al quale potrebbero sorgere problemi in merito alla delimitazione ai fini dell’arredo da progettare.
E’ opportuno chiarire che la delimitazione del centro storico è quella fissata dal piano di recupero approvato con delibera del Consiglio Comunale di Capaccio n.59 del 24/9/2003 mentre per quanto riguarda la realizzazione dell’arredo urbano andranno fatte delle scelte relative alla gradualità degli interventi di progetto. E’ evidente che la gradualità dovrà rispondere al criterio della maggiore utilità derivante dalla esecuzione degli interventi di progetto .
Un criterio da adottare potrebbe essere quello di privilegiare nelle scelte di priorità le zone del centro storico di maggiore importanza storica e di maggiore ricaduta sotto l’aspetto dell’interesse turistico culturale ( ad esempio corso V. Emanuele – piazza Tempone – piazza Orologio- piazza dei Martiri- via S. Agostino- via Lauro- Monticello- via Monteoliveto- Piazza dei Delfini- via voce del Gallo- via C. Carducci dall’innesto su via Cupone fino a via Scorzello ).
Non può, nell’attuale situazione di crisi finanziaria dell’Ente, essere trascurato il problema fondamentale del reperimento dei mezzi finanziari occorrenti per la realizzazione dell’intervento progettuale di recupero ed adeguamento dell’arredo urbano del centro storico .
Anche per la realizzazione di un intervento impegnativo che richiederà mezzi finanziari di elevata consistenza si potrà ricorrere a strumenti innovativi di finanza ( project financing ) affidandone la progettazione e la esecuzione secondo l’esito del concorso di idee alla costituenda Società di trasformazione urbana comunale.
L’iniziativa progettuale di recupero urbano ed edilizio del centro storico nonché la realizzazione di un adeguato arredo urbano che ne caratterizzi gli elementi essenziali di valorizzazione del sito costituisce uno dei principali strumenti di valorizzazione per il rilancio effettivo del Capoluogo .
In conclusione recupero urbano e arredo del centro storico serviranno nel medio e lungo periodo:
a migliorarne l’attuale struttura urbana che diventerà meglio fruibile;
a realizzare il recupero del patrimonio immobiliare e la riconversione dello stesso per fini residenziali e di ricettività turistica;
a rendere funzionali tutti i servizi di fruizione pubblica;
a recuperare le tradizioni storiche e culturali;
a creare condizioni per incentivare la realizzazione, nel centro storico, in funzione turistica, di attività commerciali, di bed and brakfast, di soggiorno residenziale, di piccole pensioni ed attività di servizio complementari al turismo.