SAPRI. Si è tenuta questa mattina una conferenza stampa sulla vicenda relativa alla Casa del Buon Pastore. Le suore lasceranno la struttura nei prossimi giorni e la minoranza del gruppo Sapri Democratica non ha lesinato accuse contro l’amministrazione comunale, accusandola di voler affidare la struttura a delle cooperative (leggi qui). Gentile ha respinto ogni critica al mittente e, carte alla mano, ha fatto il resoconto della situazione.
“Ho iniziato a seguire la vicenda del Buon Pastore – ha esordito – quando ero consigliere comunale di minoranza, quando nel 2016 la giunta presieduta da Giuseppe Del Medico adottò un atto in cui manifestava la volontà dell’Ente di esternalizzare il servizio della Casa e in particolar modo l’ospitalità e l’assistenza agli anziani”, ha ricordato Gentile. Una scelta contestata ma che nel dicembre successivo superò l’esame anche del Consiglio Comunale che confermò la strada dell’affidamento a terzi. Il primo cittadino saprese ricorda che in quel periodo nacque un dibattito per salvaguardare il Buon Pastore e per far sì che le suore, che intanto avevano manifestato la volontà di andare via, rimanessero a Sapri. “Dopo questo consiglio comunale andammo a Roma per parlare con l’ordine religioso – ricorda Gentile – c’era anche l’attuale capogruppo di opposizione (Giuseppe Del Medico n.d.r.) che forse oggi dimentica quando allora le suore gli ricordarono di non aver tenuto conto delle loro richieste e delle loro esigenze”. Più volte, infatti, l’ordine religioso aveva chiesto interventi sulla casa per risolvere una serie di criticità. Solleciti “da sempre ignorati da parte del Comune”.
Gentile rivendica il cambio di rotta rispetto al passato della sua amministrazione. “Nell’ottobre scorso c’è stato un nuovo incontro con la Madre Generale che ha chiesto nuovamente al Comune interventi per la struttura – ha detto Antonio Gentile – Come amministrazione abbiamo approvato un progetto candidandolo a finanziamento che però non ha ottenuto i fondi. Quel progetto sarebbe dovuto servire per affrontare interventi importanti”. Il nulla di fatto ha portato le suore a decidere di lasciare Sapri. Una scelta comunicata il mese scorso al Comune. “Abbiamo convocato subito un incontro – ha spiegato Gentile – dal quale è emersa la necessità del mantenimento del presidio”. Il 13 febbraio un nuovo incontro a Roma con l’ordine religioso e i suoi rappresentanti che hanno confermato la volontà di lasciare Sapri ma anche di voler tornare qualora il Comune realizzi finalmente gli interventi di adeguamento promessi. “I fatti sono nelle carte”, ha detto Gentile, rimarcando più volte la volontà di far sì che le suore restino a Sapri.
Ma quale sarà nell’immediato il futuro del Buon Pastore? “Quando le suore sono andate via abbiamo chiesto alle altre suore presenti sul territorio se volessero gestire la struttura. In una prima fase le suore di Sant’Antonio hanno manifestato interesse, ma poi l’ordine ha declinato l’invito”, ha fatto sapere Gentile. “Considerato che interesse prioritario è quello di non fare andare via gli ospiti, guardando a quelle che erano anche le procedure avviate dalla precedente amministrazione abbiamo notato che era stata contattata una cooperativa che aveva avviato già una progettazione per il Buon Pastore. Abbiamo chiesto la fattibilità economica per capire se l’Ente fosse in grado di assistere queste persone ed adesso stiamo valutando questa possibilità”. Gentile ha chiarito di aver già contattato i familiari degli anziani ospiti della struttura per comprendere se fossero intenzionati a restare. “Molti hanno dato risposta positiva”. Qualora la casa del Buon Pastore dovesse cessare la sua attività gli ospiti verrebbero trasferiti a Capitello dove le suore hanno ristrutturato una struttura di proprietà. “Stiamo cercando affrontare la problematica con serietà per dare anche risposta alle persone ospitate. Mai avremmo voluto trovarci in questa situazione”, ha concluso Gentile, il quale ha assicurato il massimo impegno dell’amministrazione comunale.