SAPRI. Abbandono e degrado in località Pali, alla foce del torrente Brizzi e nei pressi dell’area portuale. A denunciarlo l’attivista del Wwf e di Italia Nostra Lucana Paolo Abbate.
“I rifiuti sono ovunque e diverse parti della recinzione in legno e corda sono distrutte. Il manufatto che vi insiste, parte del porto di Sapri, è inutilizzato da anni e vandalizzato. Da un cartello apposto in un angolo si evince che i lavori avrebbero dovuto essere consegnati a febbraio del 2017″. Dell’area, nel frattempo, si sono interessate le associazioni ambientaliste, che l’hanno proposta per la realizzazione di un oasi naturale dove accogliere fauna avicola stanziale e migratoria”, spiega Abbate.
Poi aggiunge: “Nella baia ogni anno si osservano marzaiole sostare proprio davanti all’area sabbiosa. Ma parte, stando al volere dei cittadini, potrebbe essere anche adibita a sosta attrezzata per camper. Un servizio turistico che a Sapri manca e che potrebbe anche attrarre una fetta importante del tanto agognato turismo, settore trainante dell’economia cittadina”. Non mancano accuse all’amministrazione comunale che “si è limitata a dividerla in vari settori, separati dalla recinzione citata, scartando pregiudizialmente ogni proposta sicuramente realizzabile”.
“Nel Mezzogiorno esiste lo spreco di fondi non utilizzati, sebbene vi siano 60 miliardi nel fondo coesione, dei quali spesi soltanto 170 milioni. Non ci sono progetti, ritenuti a ragione credibili e quindi immediatamente finanziabili, da parte di Regioni, Comuni e amministrazioni varie. In questa cittadina rivierasca è sempre mancata una volontà politica a migliorarla e valorizzarla. I lamenti e i battibecchi tra opposte fazioni sono di casa. La contrapposizione tra Capuleti e Montecchi è, purtroppo, una caratteristica italiana”, conclude.