Camerota: venduto all’asta il castello Marchesale

Il bene ceduto all'asta per quasi 800 mila euro

Di Carmela Santi

Venduto all’asta fallimentare il Castello Marchesale. La struttura 
del 1700 che  si affaccia sul porto di Marina di Camerota è stata aggiudicata ad un privato. Ora il comune ha sessanta giorni di tempo per esercitare il diritto di prelazione.  

Il castello, tra i simboli della nota località balneare, ormai da tempo versa in uno stato di abbandonato ed è stata al centro di non poche vicende giudiziarie tra cui sequestri per abusi edilizi. L’epilogo di una tormentata vicenda qualche giorno fa. Il Castello è stato venduto all’asta giudiziaria nel corso dell’udienza tenutasi presso il Tribunale fallimentare. La procedura, durata molti anni, si è dunque conclusa con la vendita all’incanto. Il prezzo fissato a base d’asta era stato fissato a poco più di 1 milione di euro. L’aggiudicazione ad un privato è avvenuta al prezzo di 785mila euro.

Tra i primi a darne notizia alla comunità locale l’avvocato Adolfo Scaran “Ora la parola passa agli enti che possono esercitare il diritto di prelazione”, ha tenuto a ribadire. L’auspicio è che il Castello possa restare nella disponibilità del comune qui di dell’intera comunità. Del resto la gestione fatta dai privati negli ultimi anni lascia molto l’amaro in bocca. Lo stato di degrado in cui versa il Castello Marchesale è da tempo oggetto di polemiche e critiche. Il comune guidato dal sindaco Mario Scarpita fa sapere che farà di tutto per acquisire il bene. A ribadirlo è  l’assessore  all’ambiente Teresa Esposito. “Stiamo lavorando – dice – per poter eserciate il diritto di prelazione. Siamo consapevoli dell’importanza e del valore del nostro Castello”. Negli anni la struttura storica ha subito una triste trasformazione.  L’origine storica di Marina di Camerota é aggregata al palazzo. La più antica edificazione innalzata nel paese, simbolo e luogo di attrazione. Un tempo questo palazzo proteggeva Camerota, adesso le cose sono completamente cambiate, in peggio naturalmente. Il castello, aggredito esternamente dall’immondizia e dai rifiuti speciali intorno ai quali sono cresciuti arbusti di ogni tipo, si presenta come un vero e proprio ricettacolo di rifiuti. All’interno si trova di tutto: cartacce, sacchetti di plastica, pacchetti di sigarette, ma soprattutto bicchieri, bottiglie e lattine di birra, in mezzo a foglie secche e piccole piante verdi cresciute spontaneamente. Segnali inequivocabili di improvvisati bivacchi, conditi da maleducazione ed inciviltà favoriti da una mancanza di tutela da parte dei curatori del bene.

Gli ultimi proprietari hanno iniziano  radicali lavori di trasformazione del castello che hanno coinvolto anche le strutture della torre, sono state demolite le volte dei due ambienti interni e demolite parzialmente all’interno le pareti per ridurre il loro grosso spessore. Tali lavori hanno portato all’ordinanza di sospensione da parte della Soprintendenza di Salerno e al successivo decreto di vincolo dell’intero complesso edilizio.  

Nel 1954 il palazzo marchesale fu acquistato da Romano Domenico insieme ad altre due persone. Per un periodo fu adibito ad albergo, poi venduto dopo circa venti anni alla famiglia Camuso. Negli anni sessanta all’interno del palazzo veniva celebrata la presa della Bastiglia ogni 24 del mese di luglio. I turisti francesi in vacanza presso il Club Med a Palinuro, giungevano a Camerota per la celebrazione e si veniva a creare una sorta di connubio fra le due nazioni europee. Negli anni l’interesse della comunità locale non è venuto mai meno. Qualche anno fa un’associazione socio-culturale, aveva espresso la volontà di adottare il castello e rimetterlo in piedi. Servivano fondi, fatica e soprattutto il parere della Sovrintendenza.

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