Camerota: presunti atti negati, consigliere Laino diffida sindaco e funzionari

L'esponente della minoranza aveva chiesto la documentazione relativa ad alcune attività legate, a suo dire, al sindaco Scarpitta

Di Omar Domingo Manganelli

Il consigliere Orlando Laino del gruppo di opposizione “Viva Camerota”, ha annunciato di aver depositato “una diffida formale” al sindaco di Camerota e ad alcuni funzionari dell’Ente perché avrebbero negato il rilascio di alcuni atti.

Nello specifico, il consigliere di minoranza, nella giornata di mercoledì ha protocollato un documento avente ad oggetto: “Atto di diffida e messa in mora per mancato compimento entro i termini di legge di atti del proprio ufficio a cui le S.V erano formalmente tenute”. La nota indirizzata al sindaco di Camerota, al segretario comunale, al responsabile dell’Ufficio Urbanistica, al responsabile dell’Ufficio Finanziario e al responsabile dell’Ufficio Commercio, è stata inoltrata anche al comando Stazione dei Carabinieri di Marina di Camerota. Il consigliere Laino aveva chiesto una serie di atti, tra cui la licenza commerciale e la concessione edilizia di talune attività riconducibili – secondo quanto affermato da Laino – “direttamente ed indirettamente al sindaco Mario Scarpitta”.

L’esponente dell’opposizione, poi, ha ricordato che tra gli atti per i quali era stata richiesta la presa visione e le copie vi sono anche: “il certificato di idoneità statica dove insistono le attività” e “l’estratto di ruolo di tutti i tributi locali inerenti le attività degli ultimi 5 anni”, la copia del contratto stipulato tra la Soget ed il comune di Camerota nell’anno 2016 e successive modifiche ed integrazioni al contratto originale a firma del responsabile dott. Giovanni Castaldi, la copia delle offerte economiche presentate da tutti i partecipanti alla gara per l’affidamento della gestione dei tributi nel comune di Camerota ed infine la graduatoria del bando di gara dei tributi.

Laino ha dapprima commentato così: “Mi viene impedito di esercitare il mio ruolo di consigliere comunale. È una vergogna, una cosa mai vista in tanti anni di politica”. Poi ha aggiunto: “Negando gli atti al sottoscritto, che agisce nella qualità di consigliere comunale si configurano tre tipi di illeciti: uno amministrativo, uno penale ed infine uno politico-morale, quest’ultimo gravissimo alla pari degli altri perché basato sul tradimento di quanto detto in campagna elettorale sulla trasparenza e la legalità. Promesse che il sindaco Scarpitta ha già disatteso. Trascorsi cinque giorni dalla notifica della mia diffida, – conclude Laino – se non riceverò gli atti richiesti, mi vedrò costretto a presentare formale denuncia all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art.328 del codice penale, oltre a ricorrere al Tar per il diniego alla visione degli atti del sindaco Scarpitta, il quale predica bene quando si tratta di parlare delle vicende degli altri, e razzola male quando gli chiediamo di mostrare gli atti che lo riguardano”.

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