Vallo della Lucania, la lettera aperta della mamma di una alunna con disabilità

Disagi a scuola, ma dall'istituto replicano: dimostreremo nostra correttezza

Di Carmela Santi

VALLO DELLA LUCANIA. “Prima si impedisce che accompagni mia figlia fino a dentro la sua classe, come sempre fatto. Vengo richiamata dalla bidella che dice che ha ordini precisi affinché io non varchi la soglia della porta della scuola, per questioni di sicurezza.  In seguito, proibiscono anche la nostra entrata con l’auto nel piazzale davanti alle scale della scuola, dove c’è anche una rampa per i disabili”. A parlare è una mamma, sua figlia con grave disabilità, frequenta l’istituto Aldo Moro di Vallo.

La giovane mamma in una lettera aperta esterna la sua amarezza per quello che starebbe accadendo nella scuola ai danni sua figlia. “Per accompagnarla – dice – dobbiamo parcheggiare fuori, nei posti per i disabili dipinti davanti al palazzo dell’Asl , vicino alla scuola. Quei posti sono sempre occupati e davanti all’Asl, ci sono auto parcheggiate in doppia, tripla fila. Parcheggiamo lontano o in divieto anche noi, camminiamo a piedi anche sotto pioggia, neve e freddo, fino ad arrivare davanti alla porta, quella che non possiamo assolutamente passare. E noi, zitti”. La giovane mamma va oltre ed aggiunge “guardando l’orario delle lezioni, si scopre che le lezioni di educazione fisica motoria e di musica sono state spostate nel pomeriggio, quando c’è il rientro. Rientro che mia figlia non può fare, perché ha solo ventidue ore di sostegno, che il dirigente scolastico sostiene di poter ridurre anche a diciassette così come la legge impone per i bambini H in situazione di gravità. Mia figlia quindi sarebbe quasi una privilegiata”. Ma dov’è l’umanità? Si chiede la mamma.

“Le regole vanno bene, ma la comprensione, il modo di far arrivare le decisioni e le notizie a noi, “famiglie H”, conta tanto. Non avete la minima idea di quello che noi, bambini e familiari “H”, dobbiamo affrontare ogni giorno. “Maria Chiara  non è H,  non è una lettera o un numero. Maria Chiara – ribadisce la giovane mamma – è una bambina, nata sana e colpita da un terribile malattia, che la costringe ad essere prigioniera di un corpo che non funziona come dovrebbe. Lotta ogni giorno per la vita, con dignità e tanto di sorriso, con forza e determinazione. “Meno regole – chiede la Mamma e poi umanità”. A difesa della scuola Francesca Serra , vicepresidente dell’istituto. “Forniremo tutti i documenti che attestano la correttezza della scuola”.

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