“8 strutture non verranno più dirette da primari, ossia, da medici scelti a seguito di una procedura selettiva concorsuale nazionale. Pertanto, l’Ospedale di Polla contribuirà così al taglio regionale delle Strutture Complesse nella misura di oltre il 13% (8 su 60), pur avendo un bacino di utenza che rappresenta soltanto l’1% del totale della popolazione regionale. Vale a dire che agli abitanti del Vallo Diano è stato chiesto ancora una volta un grande sacrificio”. A segnalarlo Roberto De Luca, responsabile valdianese del Codacons che commenta così le parole del Governatore Vincenzo De Luca secondo cui il Ministero della Salute ha costretto la Regione Campania a diminuire di 60 unità il numero delle Strutture Complesse.
I tagli delle strutture complesse
A fronte del riconoscimento per l’ospedale “Curto” come Dea I livello, quindi, vi sono anche delle criticità. Ad essere eliminate sono le strutture complesse di Nefrologia, Neurologia, Oculistica, Ostetricia e Ginecologia, Otorinolaringoiatra, Pediatria, Gastroenterologia e Pneumologia. Queste vengono trasformate in strutture semplici dipartimentali, senza un primario.
I tagli ai posti letto
Ma vi è di più perché a calare sono anche i posti letto: Cardiologia ne perde 4, così come Psichiatria; Chirurgia 5, Geriatria e Nefrologia 1; Medicina generale 8; Neurologia 7; Oculistica, Ortopedia, Unità Coronarica e Urologia 2; Ostetricia e Ginecologia 10. Il reparto di Otorinolaringoiatria ottiene 4 posti letto; Gastroenterologia 3; conferme, invece, per Pediatria, Terapia Intensiva e Pneumologia. Viene istituito il Reparto di Recupero e Riabilitazione funzionale con 25 posti letto ed 1 Struttura Semplice. “Facciamo quindi le somme e vediamo che, a fronte di un incremento di 32 posti letto, vi è una riduzione di 48 posti letto con una perdita netta di 16 posti letto”, evidenzia De Luca.
“Alcuni potranno dire che questi tagli possono essere considerati alla stessa stregua di una promozione. Ci verrebbe da esclamare, con le parole di Mogol, lo scopriremo solo vivendo… a patto che ci sia concesso di vivere abbastanza a lungo per vedere gli effetti di questo piano di programmazione delle rete ospedaliera”, conclude ironico il responsabile del Codacons.