I comuni dell’area del Golfo di Policastro avranno presto un impianto di depurazione moderno che permetterà di risolvere definitivamente il problema del trattamento dei reflui. Questa mattina il sindaco di Santa Marina, Giovanni Fortunato, ha indetto una conferenza stampa per rivendicare il lavoro svolto dall’Ente per garantire la realizzazione di un’opera che servirà un’utenza di circa 40mila persone.
Una ricostruzione cronologica di un intervento il cui iter era iniziato già nel 2007. Era l’anno in cui, autonomamente, Santa Marina aveva iniziato ad immaginare la realizzazione di un nuovo depuratore; l’anno successivo il progetto definitivo e la sottoscrizione di un protocollo d’intesa anche con i comuni di San Giovanni a Piro e Roccagloriosa per garantire un servizio diretto all’intero comprensorio.
Il primo cittadino ha sottolineato il grande impegno messo in atto una volta completata la fase progettuale per ottenere i fondi. “Un primo finanziamento venne negato dalla Regione Campania a guida Bassolino – ha ricordato – da allora furono sensibilizzati diversi politici affinché l’opera fosse finanziata”. Il via libera dalla Regione Campania arrivò nel 2012. “Abbiamo fatto un grande lavoro con passione e dedizione”, ha detto il sindaco, ma nel 2015 il finanziamento è stato perso. In quel contesto la Provincia passò dal centro destra al centro sinistra – ha tenuto a precisare il sindaco Fortunato – Con l’era Canfora si è perso tempo e si sono persi i soldi”. Solo di recente i lavori sono stati sbloccati ad oltre dieci anni dall’avvio dell’iter per la loro realizzazione.
L’impianto sorgerà nel territorio del Comune di Santa Marina e garantirà benefici a gran parte del territorio del Golfo di Policastro, ma c’è il rebus di San Giovanni a Piro. Fortunato, infatti, ricorda che nel 2017 il Comune decise di risolvere il protocollo d’intesa per l’impianto depurativo. “Io pensavo che per questioni d’orgoglio volessero fare anche loro un impianto ma oggi non esiste l’impianto di depurazione di Scario, esiste quello di Policastro, dove loro hanno rinunciato a convogliare le acque”. “Se poi ci dovessero comunicare che non hanno la capacità di essere autonomi, noi possiamo autorizzarli per senso di solidarietà”, ha concluso.