Anche al centro trasfusionale dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, diretto dal dottor Giulio Feola, saranno possibili le donazioni in aferesi. Si tratta di una tecnica moderna di donazione che permette di estrarre dal sangue solo alcuni componenti selezionati (come il plasma o le piastrine), restituendo tutti gli altri elementi al donatore stesso.
Come funziona
Il sangue viene estratto da una vena dell’avambraccio, come nella donazione tradizionale, ed è poi immesso in un circuito sterile. Qui, mediante un processo di centrifugazione e filtrazione, vengono separati gli emocomponenti desiderati: plasma e piastrine. I globuli rossi, che contengono il ferro e l’emoglobina, vengono invece restituiti al donatore.
I vantaggi
Da una donazione di sangue intero si può estrarre solo un piccola quantità di piastrine, insufficienti a coprire il fabbisogno di un malato adulto. In aferesi invece si riesce a isolare una quantità di piastrine bastevole per due malati adulti. Ci sono notevoli vantaggi anche per il donatore che in questo modo non viene impoverito periodicamente di ferro, come avviene invece nella donazione di sangue intero. Per questo motivo la donazione in aferesi è ripetibile con maggiore frequenza, in quanto plasma e piastrine si rigenerano in soli 14 giorni.
La donazione in aferesi ha una durata più lunga della donazione tradizionale. Infatti, data la particolarità del trattamento, la procedura per la raccolta del plasma richiede circa 30-45 minuti, mentre la raccolta delle piastrine può durare anche un’ora e mezza.