Il 2019 potrebbe essere l’anno della consacrazione per Leoluca Inverso, in arte Leo IN, ventenne originario di Vallo della Lucania, che negli ultimi anni sta salendo alla ribalta nel mondo della musica locale. Il cantante cilentano, autore tra l’altro dell’inno della Gelbison, ha composto diversi brani che hanno fatto breccia, in particolare, nel cuore dei più giovani. Leo IN tra oggi e domenica sarà protagonista delle semifinali di Casa Sanremo Tour: in questa tre giorni cento artisti che hanno superato le fasi iniziali cercheranno un posto al sole per centrare uno dei dodici posti che valgono la finalissima. Abbiamo raggiunto Leoluca Inverso a poche ore dalla partenza per questa esperienza in Liguria.
Leo, Sanremo è ormai ad un passo per te. Una battuta prima della partenza?
In teatro, prima di ogni spettacolo, si dice tanta tanta m…., visto che voglio essere più corretto una vada come vada può rendere comunque l’idea.
Leo come è iniziato il tuo amore per la musica?
Ho iniziato con la musica da bambino, per me è diventata una passione perché ne ho ascoltata molto sin da piccolo, continuando a farlo anche nell’adolescenza. Con il passare del tempo, e degli anni, ho capito che avevo delle capacità di elaborare una mia idea, ho preso la penna ed ho iniziato a scrivere. Inizialmente ero spinto dalla possibilità di mettermi in gioco, per capire se realmente riuscivo a tenere l’urto con la musica. Credo che un artista non può avere un rapporto solo di amore con la musica, ma spesso anche conflittuale. Io in questi frangenti, quando non vedevo la musica come amica, ho preso il mio tempo per elaborare meglio quello che avevo dentro.
Nel finire dello scorso anno hai portato avanti un progetto interessante. Cosa ci puoi dire?
Ho lavorato al mio primo vero album, frutto proprio di un momento di silenzio che mi ha fatto guardare in un modo nuovo, per realizzare i miei testi, questo mondo. Ho avuto il piacere di collaborare con Hiuzel, un produttore cilentano, che ha creato le basi sulle quali ho scritto il mio nuovo progetto, che riflette quello che ho ascoltato e provato nei mesi recenti, diventando in pratica la fotografia dell’ultimo periodo. Abbiamo realizzato buona parte del lavoro tra giugno e settembre, ora dovrebbe finalmente uscire.
Ritornando al futuro prossimo hai sicuramente in testa Sanremo, vero?
Si, questa esperienza di Sanremo spero si un vero punto di partenza. Sarà importantissimo aver la possibilità di portare su un palcoscenico importante il proprio messaggio, senza filtri e senza maschere. E’ grandioso arrivarci da un paesino del Cilento che mi ha dato tanto nella mia formazione personale ed artistica. Sono molto attaccato e orgoglioso alla mia terra, che condiziona il mio modo di scrivere, anche se non ne parlo continuamente o non descrivo in maniera rimarcata quello che mi sta attorno. Il palco del PalaFiori è un palco importante; l’ho già testato lo scorso anno con il tour Casa Sanremo, quest’anno sarà sicuramente un’esperienza diversa perchè tra Master e semifinali Nazionali, di Casa Sanremo, avrò modo di conoscere delle belle personalità del panorama musicale italiano avendo la possibilità di far sentire i miei nuovi lavori a persone che possono consigliarmi il meglio per il mio futuro. Voglio portare avanti quello che sono realmente, che anche alla base del nostro lavoro, l’essere se stessi senza troppe contaminazioni.