Parco archeologico di Paestum: dal Veneto, un pacco anonimo con frammenti e tessere di mosaico

I reperti tornano nel luogo dove erano stati asportati

Di Antonella Capozzoli

Il Parco Archeologico di Paestum amplia il suo straordinario patrimonio grazie alla restituzione, anonima, di un frammento di lastra marmorea, sei tessere di mosaico e un frammento di pietra.

Questi eccezionali reperti sono tornati al luogo a cui appartenevano attraverso un pacchetto anonimo, recapitato direttamente al direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel.

“Un altro pacchetto, questa volta anonimo (spedito dal Veneto) con una restituzione” – commenta il direttore -“Bene! Per risparmiare il porto, però, suggerisco di lasciare le cose al loro posto […] perché questi oggetti, una volta decontestualizzati, perdono gran parte del loro valore storico. Purtroppo” – sottolinea – ” lo stesso si può dire anche di alcuni pezzi molto più grandi, sottratti in maniera sistematica e finiti nelle collezioni di importanti musei all’estero.”

Era già accaduto, in passato, che un reperto appartenente al Parco venisse, poi, recapitato al legittimo proprietario: un turista statunitense, cinquant’anni dopo un viaggio a Paestum, ha deciso di restituire al Museo alcune tessere appartenenti a un mosaico che non è stato mai identificato; qualche mese dopo, un altro cittadino statunitense, Bob Martin, aveva restituito al museo pestano una statuetta in avorio ritrovata nell’area archeologica.

“Nonostante tutto” – “commenta il direttore del Parco – “è da apprezzare la valenza simbolica del gesto e l’importanza che ricopre la comunicazione, da parte di noi addetti ai lavori, per la maturazione di una sensibilità verso il mondo dell’arte“.

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