Il mestiere di guidare camion, da sempre, è considerato a completo appannaggio dei lavoratori, piuttosto che delle lavoratrici. Una condizione dettata anche dagli sforzi fisici che, almeno un tempo con i camion storici, questo mestiere imponeva. Oggi, fortunatamente, questa “discriminazione” del passato va scomparendo e, sempre più spesso, è possibile incontrare donne camioniste. Il loro, nonostante tutto, resta un lavoro difficile e, in generale, una scelta non semplice.
Essere donna autista, certo, non è facile. Gli orari, molto spesso, si conciliano male con le esigenze familiari. Questo, tuttavia, non è un limite per molte donne. Il Gruppo Smet, ovviamente, non poteva che essere pioniere anche in questo. «Vogliamo rappresentare un esempio per il mondo della logistica e dei trasporti in Italia, con la vera parità dei sessi, rendendo possibile anche per le donne una professione che è sempre stato ad appannaggio esclusivo degli uomini – ha dichiarato Domenico De Rosa, Amministratore Delegato del Gruppo Smet – Siamo sicuri che le donne sapranno distinguersi anche in questo settore, come da tempo fanno anche in molti altri campi. Così come siamo sicuri che l’organico del gruppo Smet avrà sempre maggiori quote rosa». Per questo, a partire da dicembre 2018 l’azienda ha iniziato con l’assunzione della prima autista donna, Dorica. Dopo una prova guida a Torino, Dorica sarà impiegata a Pisa. L’abbiamo intervistata per voi.
Benvenuta nella famiglia di Smet. Raccontati brevemente.
«Mi chiamo Dorica Cornea, sono nata in Romania, e ho 47 anni. Ho un figlio e sono nonna di due bambini. Prima di diventare autista, ho lavorato in carrozzeria, in cucina e presso una pompa di benzina. Nel 2003 ho conseguito la patente B e nel 2007 ho conseguito, presso la scuola europea di Empoli, le patenti C ed E. Affascinata dall’azienda, mi sono proposta a Smet che mi ha dato l’opportunità di essere inserita in un azienda prestigiosa dove sono sicura che mi affermerò e potrò essere d’esempio ad altre colleghe».
Guidano meglio gli autisti uomini o le donne?
«Durante la mia carriera ho conosciuto tanti autisti donna e uomini. Fondamentalmente, tutti sanno reggere lo sterzo in mano. Per guidare un camion, tuttavia, occorre saper fare tante cose. Occorre conoscere bene la segnaletica, saper pianificare il viaggio, bisogna saper fare piccole manutenzioni, coordinare le operazioni di carico e scarico e valutare l’eventuale presenza di danni alla merce».
In cosa dovrebbero migliorare i colleghi per semplificare questo mestiere alle donne?
«Le donne autista che ho conosciuto, molto spesso, si sentono superiori. Potrebbero dare consigli, come spesso fanno i colleghi uomini. Nella mia esperienza, molto colleghi mi hanno dato consigli, in particolar modo per quanto riguarda i controlli ai mezzi».
Qual è la principale difficoltà che hai incontrato nel tuo percorso?
«Non ho trovato particolari difficoltà, perché gli “anziani” del mestiere si sono sempre dimostrati disponibili e mi hanno sempre dato consigli molto utili».